I riflessi negativi sull’istruzione pubblica non riguardano solo l’Italia. Proprio in questi giorni la Grecia sta vivendo momenti di altissima tensione: i forti tagli previsti dal Governo ellenico non hanno infatti risparmiato la scuola. Che rappresenta, invece, uno dei capitali di spesa pubblica più utilizzati per sanare i debiti accumulati negli ultimi anni.
Ed anche negli Stati Uniti, nello stato del Kansas City, accade che il Governo, costretto a ridurre le spese a causa di un deficit di bilancio di 50 milioni di dollari, ha ormai deciso di tagliare le spese. Tra cui proprio quelle scolastiche.
Il consiglio municipale della città del Missouri ha approvato, già con l’avvio del prossimo anno scolastico, la chiusura di metà delle scuole pubbliche: gli istituti si dimezzeranno passando da 61 a 29. Si tratterebbe di scuole in larga parte già in crisi: molte avevano pochi iscritti. Sembra, infatti, che da quelle parti (dove si predilige la concorrenza di mercato anche nei comparti della cultura e dell’istruzione) molte famiglie decidevano ormai con sempre maggiore frequenza di iscriversi i figli in istituti privati; dove il livello dell’insegnamento sarebbe spesso effettivamente superiore.
La manovra colpirà, così, principalmente gli insegnanti ed il personale non docente del Kansas City: la chiusura di metà degli istituti pubblici coinvolgerà almeno 3.000 lavoratori scolastici. Per loro non rimarrà che fare domanda per andare a lavorare in altri istituti. Ovviamente privati.