Crisi, anche negli Stati Uniti saltano 14mila insegnanti
C’è anche l’istruzione nel piano di riduzione di spese previsto dalla Casa Bianca che entreranno in vigore venerdì prossimo, 1 marzo. Il governo federale ridurrà il sostegno alle scuole per un’entità pari allo stipendio di 10.000 insegnanti e di 7.200 insegnanti di sostegno. Circa 70.000 bambini con meno di cinque anni non parteciperanno al Programma di scolarizzazione ‘Head Start’, a fronte della soppressione di altri 14.000 posti da insegnante.
Secondo la Casa Bianca il freddo piano di ridimensionamento dell’istruzione, pubblicato all’interno di un rapporto dettagliato, Stato per Stato, assieme a diverse altre “voci”, sarà inevitabile. A meno che il Congresso non riuscirà a trovare un accordo per la riduzione del deficit americano. Si tratta di tagli da 85 miliardi di dollari, che imporranno a tutti i ministeri una riduzione del 5% delle loro spese, ad eccezione della Difesa per cui sarà pari all’8%.
Tagli sono previsti anche per la ricerca, per la quale si prevede la sospensione o cancellazione dei progetti finanziati con fondi federali, compresi quelli su malattie gravi e nuove cure. I tagli colpiranno anche la Food and Drug Administration, portando a ritardi nell’approvazione di nuovi farmaci; sono circa 12.000 gli scienziati e gli studenti colpiti.
Non è esente dalla riduzione di spese il comparto della Difesa: circa 800.000 dipendenti civili del Dipartimento saranno sospesi dal lavoro un giorno alla settimana e il loro salario sarà ridotto del 20% a partire dalla fine di aprile. La Marina ridurrà il numero di giorni in mare delle sue navi del 30-35% e il dispiegamento di una seconda portaerei nel Golfo è stata cancellata. Il bilancio per le spese di manutenzione di basi e attrezzature militari verrà ridotto, costringendo alla revoca di alcuni contratti con subappaltatori. I militari, al contrario, non avranno alcuna riduzione di stipendio.
Tagli, inoltre, si avranno nell’ambito degli aeroporti (il tempo medio di attesa per i passeggeri in arrivo negli Stati Uniti, per il disbrigo delle formalità sull’immigrazione, aumentarà dal 30 al 50% nei principali aeroporti e potrebbe superare le quattro ore durante le ore di punta nei grandi scali di New York, Chicago e Los Angeles), dell’alimentazione (la Food and Drug Administration dovrà tagliare 2.100 controlli alimentari, con il rischio che aumentino malattie causate dall’alimentazione e che si perdano milioni di dollari nella produzione) e di parchi nazionali (molti dei 398 siti del paese saranno parzialmente o completamente chiusi, portando così a un crollo del turismo e delle entrate per le comunità legate a queste realtà).
Il 24 febbraio un consigliere del Presidente Barack Obama, Dan Pfeiffer, è tornato ad accusare i repubblicani al Congresso, dichiarando alla stampa che i tagli “entreranno in vigore perchè i repubblicani hanno scelto di farli entrare in vigore”. Mentre, “con un po’ di compromesso e di buon senso, si potrebbero evitare”. Da parte sua, il repubblicano John McCain ha invitato il Presidente a guidare il negoziato: “Il Presidente deve convocarci da qualche parte, a Camp David, alla Casa Bianca, non importa dove, perchè bisogna evitare questi tagli”. Che invece, visti i tempi ridotti, hanno alte possibilità di diventare attivi.