MARIO DRAGHI
Con la crisi di Governo e l’ipotesi che il presidente del Consiglio Mario Draghi confermi le sue dimissioni, i rischi per le riforme in atto investono anche il comparto scuola: sia sul fronte del rinnovo del contratto 2019-2021 (i sindacati temono che si freni sulla trattativa poiché le risorse con la nuova Legge di Bilancio sarebbero ad alto rischio); sia sul fronte della riforma del reclutamento e della formazione docenti (i decreti attuativi, così come il Dpcm atteso entro il 31 luglio, potrebbero restare fermi al palo).
Riportiamo, a questo proposito, le preoccupazioni dell’associazionismo. Leggiamo nel comunicato stampa firmato da Acli, Arci, Azione Cattolica, Confcooperative, Cnca, Fuci, Gruppo Abele, Legambiente, Legacoop Sociali, Libera e altri: “Non ci possiamo permettere che venga meno la ritrovata credibilità a livello europeo e si prolunghi sine die una crisi politica che si ripercuote in modo pesante e drammatico sulle famiglie come pure sui ragazzi e sui giovani, ai quali appare sempre più evidente l’incapacità dei partiti di varare riforme di sistema capaci di visione e di futuro per le nuove generazioni, non tralasciando le ripercussioni sui lavoratori del comparto scuola, poiché ne risentirebbe il rinnovo del contratto e la riforma del reclutamento dei docenti”.
La Tecnica della Scuola, come sempre, sui temi caldi del mondo della scuola, raccoglie il parere di insegnanti, dirigenti, personale Ata, ma anche di genitori e di studenti, ponendoli al centro delle nostre iniziative.
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