“La scuola italiana ha bisogno di stabilità e certezze per poter garantire quanto previsto dalla nostra Costituzione”, così la nota dell’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici (Andis), che auspica il rapido superamento della crisi di governo, affinché venga garantita la continuità dell’azione riformatrice del sistema scolastico e la messa a terra dei finanziamenti del PNRR destinati alla scuola.
Come abbiamo anticipato, infatti, lo stop del Governo Draghi andrebbe a incidere direttamente sulla riforma del reclutamento e della formazione docenti che attende, tra gli altri provvedimenti attuativi, anche il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm previsto entro il 31 luglio) per mettere a terra una serie di disposizioni chiave, dalla questione dei crediti formativi ai costi del percorso abilitante.
L’Associazionismo chiede che Draghi resti
E i dirigenti dell’Andis non sono i soli a chiedere che il Governo Draghi si rimetta in moto. Il settore dell’Associazionismo che assume questo punto di vista è ampio: “Ancora segnati da un’interminabile pandemia e con l’ombra di una guerra che ferisce la pace e lo sviluppo su scala nazionale e globale, non ci possiamo permettere che venga meno la ritrovata credibilità a livello europeo e si prolunghi sine die una crisi politica che si ripercuote in modo pesante e drammatico sulle famiglie come pure sui ragazzi e sui giovani, ai quali appare sempre più evidente l’incapacità dei partiti di varare riforme di sistema capaci di visione e di futuro per le nuove generazioni, non tralasciando le ripercussioni sui lavoratori del comparto scuola, poiché ne risentirebbe il rinnovo del contratto e la riforma del reclutamento dei docenti”. Il documento è firmato da Acli, Arci, Azione Cattolica, Confcooperative, Cnca, Fuci, Gruppo Abele, Legambiente, Legacoop Sociali, Libera, Meic, Movimento Politico per l’Unità, ed è aperto ad altre sottoscrizioni.
Una richiesta che arriva dopo l’appello di sindaci e imprenditori.
E non si fanno attendere i rettori: “Caro presidente Draghi, l’università ha bisogno di lei. Per questo vogliamo farle avere un rinnovato messaggio di stima” scrive in una lettera al Corriere della Sera il presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane Ferruccio Resta. “I giovani studenti del nostro Paese hanno bisogno di esempi da seguire e di riferimenti da ricordare – prosegue Resta – e grazie ai fondi del Next Generation EU, è un momento positivo, di grande slancio. Non permettiamo ai venti della politica di cambiarne la rotta. Una barca senza timone va alla deriva”, conclude Resta.