Con la crisi di Governo, ad essere in bilico sono le 6 riforme della scuola volute dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, frutto della contrattazione con l’Europa sul Pnrr. L’intento del Governo e del ministro Bianchi è quello di spingere su queste riforme e sui vari decreti attuativi (nell’ambito degli affari correnti) per arrivare alle scadenze di dicembre con l’Europa e portare termine quanto è incompiuto, in vista delle ulteriori tranche di finanziamento. Ricordiamo che sull’Istruzione, tra riforme e rinnovo dell’edilizia scolastica, quindi tra investimenti sulle competenze e investimenti sulle infrastrutture, il Pnrr ha destinato complessivamente tra 17 e 18 miliardi di euro, con una prima tranche di oltre 5 miliardi già arrivata e l’ulteriore fetta da 12 miliardi legata al raggiungimento degli obiettivi.
Riforme di sistema che afferiscono agli aspetti più strategici della scuola, nell’idea del ministro Bianchi. Quali tempistiche? In conformità alle linee guida della Commissione Europea e al Regolamento UE n. 241/2021 tutte le riforme dovrebbero essere adottate entro dicembre 2022.
La più corposa è la riforma del reclutamento e della formazione docenti, che, come abbiamo spiegato in numerosi articoli, è disciplinata dal decreto 36 convertito in legge 79/2022. Adesso si attendono i decreti attuativi e il Dpcm di luglio.
La più amata dal ministro Bianchi? La riforma degli Its, già definitivamente approvata alle Camere. Da oggi gli Istituti Tecnologici Superiori – ITS Academy – trovano un quadro normativo stabile di riferimento, potendo contare su 1,5 miliardi di euro attivati dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. La riforma dovrà entrare definitivamente a sistema entro il 2025.
Ad avere appena iniziato il suo corso è la riforma dell’orientamento, legata alla lotta alla dispersione scolastica, che ha da subito fatto discutere per la ripartizione delle risorse alle scuole, ritenuta iniqua. Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi solo qualche giorno fa ha scritto ai dirigenti scolastici degli Istituti beneficiari dei primi 500 milioni stanziati nell’ambito del Piano di riduzione dei divari territoriali e del contrasto della dispersione scolastica, previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La lettera del Ministro accompagna gli “Orientamenti per l’attuazione degli interventi nelle scuole”, un documento pensato per guidare le scuole nell’utilizzo strategico delle risorse a disposizione.
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