Attualità

Crisi di governo, per Fico il nodo è Renzi che non vuole Conte e Azzolina: per M5s e Pd c’è solo il premier uscente

Hanno preso il via alle ore 16 le consultazioni del presidente della Camera Roberto Fico per formare il governo: si è partiti con la delegazione del M5s. Il programma prevede poi il Pd, Iv e LeU, alle 20. Domenica 31 gennaio sarà la volta degli altri partiti. All’ora di pranzo del giorno di festa il presidente, incaricato dal Capo dello Stato, comincerà a tirare le somme.

L’operazione si prospetta complicata: Fico dovrà convincere soprattutto l’ala più oltranzista dei grillini che il prezzo da pagare per rimanere a governare il paese, con il Conte ter, è scendere a patti con i renziani.

Crimi (M5s): niente veti

Se è vero che Giuseppe Conte rimane l’unico presidente del Consiglio possibile per il M5s, va ricordato che il suo capo politico, Vito Crimi, al termine del colloquio con Sergio Mattarella ha detto: “Ora patto di legislatura, non è il momento dei veti”. Il messaggio, anche ai suoi, è apparso chiaro.

Zingaretti (Pd): piena fiducia a Conte

L’esempio di compattezza arriva dal Partito democratico. Il suo leader, Nicola Zingaretti, ha scritto su facebook che Giuseppe Conte rimane “la sola personalità capace di raccogliere i consensi necessari. Egli ha ottenuto già la fiducia piena alla Camera dei deputati e un sostegno amplissimo al Senato. Ha lavorato con noi ed è in grado di garantire equilibrio e una immediata ripartenza. Aiuteremo Fico a svolgere il suo lavoro con convinzione e responsabilità”.

Non basterà, però, l’appoggio totale del Pd. Il sostegno di altre componenti parlamentari rimane fondamentale.

Renzi: investire sulla Scuola

Matteo Renzi, dal canto suo, continua a lasciare la porta aperta. “La decisione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – ha scritto Renzi su facebook – è una scelta saggia che Italia Viva onorerà lavorando sui contenuti”.

Il leader di Italia Viva continua a mettere l’Istruzione tra le priorità del Paese: “vaccini, scuola, lavoro e ovviamente Recovery Plan sono le priorità su cui il Paese si gioca il futuro. Diciamo no alla caccia al parlamentare, diciamo sì alle idee e ai contenuti. No al populismo, sì alla politica”.

Renzi non lo dice, ma il cambio di passo chiesto sulla scuola si traduce in una richiesta di cambio del ministro dell’Istruzione. Come dello stesso premier uscente.

Il destino di Lucia Azzolina e Giuseppe Conte appare sempre più legato.

Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Ancora errori nel concorso riservato ds? I punteggi non sono stati convertiti correttamente

Il Ministero, venerdì scorso, ha pubblicato una graduatoria con ulteriori errori di valutazione dei titoli…

17/08/2024

Fase transitoria concorsi scuola secondaria: in attesa del secondo bando quale procedura è prevista?

La legge n° 79 del 2022 di conversione del decreto 36/22, in merito al reclutamento…

17/08/2024

Stop al cellulare scuola, se i genitori hanno sempre lo smartphone in mano è tutto inutile

Con il nuovo anno scolastico agli studenti sarà imposto il divieto del telefono cellulare in…

17/08/2024

Supplenze docenti, come avviene la nomina da GaE e GPS e come si procede per supplenze brevi da GI

Tra la fine di agosto e i primi giorni di settembre si parte con le…

17/08/2024

Scuola e sicurezza: estese le tutele INAIL per personale e studenti nel 2024. Valditara: “Misura fortemente voluta”

Il 9 agosto è stato pubblicato in Gazzetta il decreto che contiene delle misure riguardanti…

17/08/2024

Tony Effe: “Bocciato due volte per condotta, ero bravo, ma non studiavo. Adesso sono cambiato”

Il rapper Tony Effe, 33 anni, incoronato dai fan "Il capitano della trap in Italia", al…

17/08/2024