Il Governo M5S-Lega potrebbe essere giunto al capolinea; in tal caso, l’accordo raggiunto il 24 aprile tra il Premier Conte e i sindacati salterebbe proprio a causa di una possibile crisi di Governo.
È utile ricordare che il Premier Conte, il 24 aprile aveva firmato un’intesa con i sindacati che prevedeva un oneroso impegno da parte del Governo per il rinnovo contrattuale dei docenti e di tutto il personale scolastico.
Le parti avevano convenuto sulla necessità di avviare l’iter per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto Istruzione e ricerca come unico strumento atto a valorizzare il lavoro di tutto il personale. Il Governo si era impegnato a garantire nel triennio il recupero graduale del potere di acquisto delle retribuzioni dei lavoratori.
Al fine di riconoscere il fondamentale ruolo nella società del personale docente e ATA, di difenderne e incrementarne il prestigio sociale, il Governo si era impegnato ad avviare un percorso volto a consentire un graduale avvicinamento alla media dei livelli salariali di altri Paesi europei, annunciando al tempo stesso l’intenzione di reperire ulteriori risorse finanziarie da destinare specificatamente al personale scolastico in occasione della legge di bilancio per il 2020.
L’accordo conteneva anche l’impegno del Governo ad avviare percorsi abilitanti e selettivi riservati al personale docente con una pregressa esperienza di servizio pari almeno a 36 mesi di servizio finalizzati all’immissione in ruolo. A tale impegno il Governo ha fatto fronte con il decreto approvato (“salvo intese”) dal Consiglio dei Ministri la sera del 6 agosto.
L’ultimo punto dell’intesa del 24 aprile prevedeva l’impegno del Governo a salvaguardare l’unità e l’identità culturale del sistema nazionale di Istruzione e ricerca, garantendo un sistema di reclutamento uniforme, con uno stato giuridico di tutto il personale regolato dal CCNL con la tutela dell’unitarietà degli ordinamenti statali, dei curricoli e del sistema di governo delle istituzioni scolastiche autonome.
Con la possibile crisi di Governo salterà anche l’intesa di fatta dal Premier Conte con i Sindacati. Il rischio è che non si arrivi a rispettare l’impegno di un rinnovo contrattuale per i docenti e il personale scolastico, infatti le somme necessarie per il CCNL scuola 2019-2021 si sarebbero dovute trovare nella legge di bilancio 2020, anche il decreto scuola sul reclutamento potrebbe non arrivare ad essere convertito in legge.
La crisi di Governo bloccherebbe, almeno per qualche mese, il processo di autonomia differenziata che era stato più volte richiesto dalla Lega, ma rinviato per divergenze politiche con il M5S.
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