Nei giorni di ferie per eccellenza, quelli della settimana di Ferragosto, anche la scuola si è concessa un po’ di riposo. Da lunedì 19 agosto riprenderanno le immissioni in ruolo; poi sarà la volta delle assunzioni tempo determinato, con il sempre più probabile record di contratti annuali, con scadenza 30 giugno o 31 agosto 2020, che stavolta dovrebbe superare almeno quota 170 mila, considerando anche gli oltre 20 mila posti derivanti da Quota 100 e diverse migliaia destinati al ruolo ma non assegnati per via delle graduatorie esaurite.
Sotto l’ombrellone o nella hall d’albergo, ci sono tantissimi di questi docenti precari che ogni tanto “buttano l’occhio” alle sorti del Governo giallo-verde. Perchè per loro era pronto un decreto con disposizioni che avrebbero fatto fare un bel passo in avanti verso le supplenze di lunga durata, acquisendo l’abilitazione da Pas, ma anche per arrivare all’agognata immissione in ruolo, tramite i concorsi riservati.
Dopo l’imprevista sortita del vicepremier Matteo Salvini, che ha annunciato la sfiducia al premier Giuseppe Conte, hanno prima assistito alle accuse di diversi parlamentari del M5S alla Lega, alle risposte per le rime del senatore Mario Pittoni, primo responsabile della linea del Carroccio sul fronte istruzione. Con al centro del dibattito e delle accuse sempre quell’articolo 22 del contratto di Governo, che ha indicato l’avvio di una “fase transitoria” per gestire il precariato storico, senza però specificare le modalità per assorbire gli oltre 100 mila supplenti interessati.
Poi, quando tutto faceva supporre all’addio al Governo del Cambiamento, con i “rinfacciamenti” tra i due partiti sempre più palesi, subito dopo Ferragosto il quadro è nuovamente cambiato: il leader della Lega ha infatti detto che “se qualcuno vuole dialogare il mio telefono è sempre acceso”, facendo così ripartire le ipotesi di riavvicinamento tra i due partiti di maggioranza.
Le ipotesi più papabili, in questo caso, sarebbero quella di assistere ad un profondo rimpasto di Governo, con premier lo stesso Giuseppe Conte oppure il leader politico dei grillini Luigi Di Maio.
In ogni caso, vi sarebbe la sostituzione di diversi ministri. E anche Marco Bussetti rischierebbe molto, visti i rapporti poco teneri che si sono venuti a creare nelle ultime settimane con deputati e senatori pentastellati: la stessa senatrice Bianca Laura Granato ha rivelato alla Tecnica della Scuola che “ormai il cambio di guardia al ministero dell’Istruzione è del tutto inevitabile”.
I parlamentari grillini potrebbero chiedere formalmente la “testa” di Bussetti, incapace, a loro modo di vedere, di introdurre una linea chiara sul fronte scolastico e non solo su quello del precariato. E sarebbero proprio i pentastellati, in questo caso, a chiedere di ricoprire la prima poltrona del dicastero bianco di Viale Trastevere: in modo, così, da imporre la loro linea meritocratica, la cancellazione delle classi pollaio e tutte le altre disposizioni sinora non considerate o andate avanti a rilento.
Ora, moltissimo dipende da cosa accadrà martedì 20 agosto, quando il premier Giuseppe Conte palerà in Senato, si valuteranno le risoluzioni della Lega e l’Aula si esprimerà a seguire.
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