Attualità

Crisi energetica, gli effetti sulle scuole del Regno Unito: dalla riduzione dei pasti nelle mense al possibile ritorno alla DaD

Le attuali operazioni in corso sul territorio ucraino hanno ridimensionato i concetti – e le necessità – di approvvigionamento energetico, di commodities strategiche, di export e commercio, secondo un’ottica multipolare del globo. Questo comporta un freno sia alla presunta sicurezza indotta dalla globalizzazione sia il cambio repentino degli stili di vita, fatti di piccole cose, di ambienti, abitudini.

Le scuole, per studenti ed insegnanti, rischiano di cambiare in maniera repentina nel prossimo inverno, tornando, in determinate aree in stress energetico, a ritrovarsi vuote per salvare quantitativi di energia indispensabili per altre attività, come la produzione industriale, anch’essa bloccata.

Il Regno Unito, così come altre realtà dell’Europa Continentale, è in piena emergenza e paga in prima persona gli effetti di un conflitto che logora Occidente e Oriente, se vogliamo utilizzare lemmi da Guerra Fredda. Quali sono dunque gli effetti registrati su un sistema scolastico già allo stremo per via della mancanza di fondi disponibili?

Riduzione dei pasti e delle attività per ovviare sprechi

Le aziende appaltatrici della ristorazione nelle scuole del Regno Unito, che hanno riaperto per il semestre autunnale, hanno avvertito già autorità e famiglie che gli studenti potrebbero dover mangiare porzioni più piccole per il pranzo e piatti di qualità inferiore a causa della crisi del costo della vita che il paese sta affrontando. Le autorità scolastiche devono affrontare la sfida dell’aumento dei costi del cibo e dell’energia che le costringe a scegliere tra il riscaldamento delle aule e il riscaldamento dei pasti, ha riferito la CNBC

La guerra in corso ha portato a un rapido aumento dei prezzi dell’energia in mezzo a vincoli di approvvigionamento strategico. In risposta, l’autorità di regolamentazione dell’energia britannica ha annunciato un aumento dell’80% del tetto annuale sulle bollette energetiche domestiche a una media di 3.549 sterline (4.100 euro circa) da £ 1.971 all’anno. Di conseguenza, si prevede che i costi energetici aumenteranno in strutture pubbliche e ospedali.

Settimana breve: le macabre ipotesi per ridurre costi. Torna l’incubo DaD 

Numerosi istituti stanno mettendo a punto un programma d’emergenza atto a limitare in assoluto l’utilizzo eccessivo di gas ed elettricità al fine di ovviare a chiusure forzate imposte dalle autorità locali. Questo è il caso della Scozia, che vanta edifici vetusti, ove la dispersione energetica fa da padrona rispetto all’efficientamento delle strutture scolastiche, con sistemi vecchi, logori e spesso poco manutenuti per pochi fondi stanziati.

È possibile, dunque, un ritorno alla DaD, anche se parziale? È molto probabile che le scuole stiano provvedendo a limitare la didattica erogata in presenza visti i costi. Di certo le attività di laboratorio non essenziali, come richiesto espressamente dal Ministero dell’Istruzione, saranno ridotte. I pasti a scuola potrebbero trattarsi di un flebile, lontano ricordo, per via dell’incremento del costo dei cibi.

È possibile dunque dire addio, per il momento, alle giornate lunghe? Quale l’impatto organizzativo sulle famiglie? Il Ministero sta varando un pacchetto di finanziamenti per baby-sitter e altri educatori col fine di garantire un monitoraggio attivo delle attività svolte dai ragazzi in assenza dei genitori.

Andrea Maggi

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