Con i tagli subiti niente inizio delle lezioni né il 14 settembre, né entro l’anno. 170 corsi relativi all’assolvimento dell’obbligo scolastico formativo, in Sicilia, possono slittare anche una volta, a causa di continui buchi nelle coperture finanziarie. Su La Sicilia c’è ampio spazio per “la scuola che non c’è”. Il governo Crocetta aveva concordato con quello nazionale, a partire dall’anno scolastico 2017-2018, un finanziamento annuale di 22 milioni, con una contribuzione aggiuntiva annuale di 25 milioni da parte della Regione.
LA SITUAZIONE – Circa 5mila giovani, suddivisi in circa 250 classi, sia del sistema ordinario che di quello duale in alternanza scuola-lavoro potrebbero rimanere senza l’opportunità di proseguire o completare gli studi. Entro alcuni giorni l’assessore alla Formazione, Bruno Marziano, conta di recuperare oltre 6 milioni per finanziare gli ultimi primi anni che non erano ancora stati finanziati. Così verrebbe perfezionato l’iter per circa 20 corsi, tutti i secondi anni. A La Sicilia, Marziano è chiaro: “Stiamo recuperando i fondi, ritardo al massimo di due mesi”.
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