La gravità della situazione politica ha indotto nella giornata del 29 maggio diverse organizzazioni a convocare in via d’urgenza incontri e riunioni degli organi direttivi per esprimere la propria posizione ufficiale.
Va segnalato in proposito che l’esecutivo nazionale della CISL Scuola, riunito a Firenze con procedura d’urgenza il 29 maggio 2018 ha espresso “preoccupazione per il perdurare di una crisi politica nella quale, a quasi tre mesi dal voto del 4 marzo, ancora non si è giunti alla formazione di un nuovo governo”.
“Tutto ciò – si legge nel comunicato del sindacato di Maddalena Gissi – nel momento in cui sarebbe quanto mai indispensabile un’azione tesa a consolidare i segnali di ripresa dell’economia dopo una lunga fase di crisi, condizione necessaria per affrontare le molte emergenze che ancora affliggono il Paese, a partire da quella prioritaria del lavoro”.
Non manca una presa di posizione anche sul ruolo giocato dal Presidente Mattarella: “Ad aggravare ulteriormente la situazione è anche il degenerare della dialettica politica, che vede in queste ore un attacco senza precedenti alla Presidenza della Repubblica, con la messa in discussione dell’esercizio di prerogative che la Costituzione assegna al Capo dello Stato nel percorso di formazione di un nuovo Governo”.
“Si profila in questo modo – sottolinea Cisl Scuola – uno scenario nel quale, oltre a rendersi necessario il ritorno dopo brevissimo tempo a nuove elezioni politiche, cresce il rischio di un inasprimento esasperato del clima di scontro in cui potrebbe svolgersi il dibattito politico, a partire dalla prossima campagna elettorale”.
Anche il massimo organo di autogoverno della scuola, il Consiglio superiore della pubblica istruzione riunitosi in seduta plenaria in data 29 maggio “esprime forte preoccupazione per le vicende politico-istituzionali che in questi giorni stanno coinvolgendo le massime istituzioni costituzionali del paese”.
“Il Consiglio – recita il comunicato – ritiene che il rispetto e la salvaguardia dei principi e dei valori della nostra Costituzione, e delle prerogative ad essa attribuite, a partire da quelle del Presidente della Repubblica, debba continuare ad essere il punto alto di riferimento e di garanzia del libero confronto politico e della partecipazione attiva dei cittadini alla vita democratica del Paese”.