Alla fine di aprile l’assessore all’istruzione e allo sport della provincia di Trento ha proposto un regolamento autonomo, approvato nei giorni scorsi dalla Giunta. Grazie allo Statuto di provincia autonoma, nel territorio trentino i criteri di valutazione introdotti dalla Gelmini non saranno applicati. Ad esempio, per tutto il percorso scolastico, dalla scuola primaria all’ultimo anno delle scuole di istruzione secondaria di II grado si utilizzano giudizi articolati (altro che voti in decimi persino alle elementari!) e gli studenti vengono promossi dal consiglio di classe in caso di “valutazione complessivamente sufficiente”.
E a Trento non sussiste neppure la possibilità di essere bocciati per l’insufficienza in condotta. Il regolamento della provincia autonoma di Trento – che vale solo per quest’anno, ma sicuramente l’assessore Marta Dalmaso lo riproporrà anche per il futuro – prevede, infatti, per quanto riguarda il comportamento, una “valutazione della capacità relazionale” con “funzione educativa e formativa” che non influisce sulla promozione dell’alunno. A tal proposito, Marta Dalmaso respinge le accuse di “buonismo” e sottolinea come il cinque in condotta rappresenti “una scorciatoia”, mentre è necessario “guardare i problemi in faccia e aiutare i ragazzi a fare altrettanto”.
E a Trento non sussiste neppure la possibilità di essere bocciati per l’insufficienza in condotta. Il regolamento della provincia autonoma di Trento – che vale solo per quest’anno, ma sicuramente l’assessore Marta Dalmaso lo riproporrà anche per il futuro – prevede, infatti, per quanto riguarda il comportamento, una “valutazione della capacità relazionale” con “funzione educativa e formativa” che non influisce sulla promozione dell’alunno. A tal proposito, Marta Dalmaso respinge le accuse di “buonismo” e sottolinea come il cinque in condotta rappresenti “una scorciatoia”, mentre è necessario “guardare i problemi in faccia e aiutare i ragazzi a fare altrettanto”.