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Critiche del Cnpi su Indicazioni Nazionali e decreti “diritto-dovere” ed “alternanza scuola-lavoro”

Nell’adunanza del 15 luglio, il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (Cnpi) ha espresso il proprio parere, richiesto in data 26 aprile 2004 dalla Direzione generale per gli ordinamenti scolastici con nota prot. 35/Ris, sulle Indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati, allegate al decreto legislativo n. 59/2004.
Il parere (riportato in Ulteriori approfondimenti) rappresenta anche per le scuole un utile strumento di riflessione e di orientamento in questa fase in cui molte sono le difficoltà collegate all’attuazione della riforma scolastica.
Con questo documento, composto con i contributi dei comitati di settore per la scuola dell’infanzia, elementare e media, l’organo collegiale nazionale della scuola focalizza l’attenzione sulle Indicazioni nazionali per il ciclo primario, riservandosi un parere definitivo sul previsto regolamento attuativo.  
I sindacati confederali della scuola sottolineano che il Cnpi si è pronunciato all’unanimità nel solco di precedenti pareri critici nei confronti del piano di riforma (lo scorso mese di dicembre il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione  si era espresso in modo critico sul D.L.vo n. 59/2004). La Cisl-scuola ritiene si possano rinvenire “spunti e proposte sostanzialmente in linea con le ragioni che hanno motivato il forte contrasto alle scelte politiche della legge 53/2003 e la decisa opposizione (perseguita anche in via giurisdizionale) ai primi provvedimenti attuativi, che vengono così di fatto ulteriormente avallate dal massimo organo collegiale della scuola”.
Nella stessa adunanza del 15 luglio il Cnpi ha espresso il parere sia sullo “schema di decreto legislativo concernente il diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, ai sensi dell’art 2 della legge n. 53 del 28 marzo 2003”, sia sullo “schema di decreto legislativo concernente la definizione delle norme generali relative all’alternanza scuola-lavoro, ai sensi dell’art. 4 della legge n. 53 del 28 marzo 2003”.
Sono mossi dei rilievi anche sui due schemi di decreto, i cui testi vengono analizzati senza ritornare sulla valutazione dei contenuti della legge delega, sulla quale il Cnpi si era già espresso fin dalla sua presentazione, con numerosi e severi pronunciamenti.
Da parte della Cgil-scuola si fa notare che “in particolare l’attenzione del Cnpi si è concentrata sul concetto di alternanza come scelta metodologico-didattica che tutte le scuole del ciclo secondario dovrebbero poter liberamente adottare: in entrambi i pareri si mette in luce e si contesta come ciascun decreto, invece, tenda a strutturare l’alternanza come sistema e come segmento autonomo nell’ambito dell’istruzione e della formazione professionale, sostanzialmente un pezzo di uno dei canali in cui viene spezzettata l’attuale istruzione secondaria superiore”.

Andrea Toscano

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