In questi studi si dice che nel nostro Paese i ragazzi trascorrono negli edifici scolastici da 4 a 8 ore al giorno, per almeno 10 anni.
Si stima che il 15% della popolazione, pari a circa 10.000.000 persone, fra alunni e docenti, studi o lavori ogni giorno in circa 45.000 edifici pubblici su tutto il territorio nazionale. Nelle strutture scolastiche italiane si rilevano numerose criticità igienico sanitarie e di qualità dell’aria indoor, attribuibili a problematiche di tipo ambientale (legate all’aria di insediamento dell’edificio), a carenze progettuali, architettoniche, edilizie o a carenze gestionali (es. operazioni di pulizia e manutenzione); manca, una normativa organica e aggiornata volta a disciplinare i requisiti igienici e funzionali degli ambienti scolastici, come ad esempio: standard di ventilazione/valori guida e valori soglia di qualità dell’aria, commisurati alle peculiarità della popolazione esposta ed in particolare alle esigenze fisiologiche dell’organismo umano in età evolutiva; manca, inoltre, una chiara regolamentazione sull’attribuzione di compiti e responsabilità.
I pochi studi epidemiologici sulla qualità dell’aria nelle scuole ed i risvolti sulla salute degli studenti, condotti nell’ambito di progetti Europei (come i progetti HESE e SEARCH), hanno evidenziato la stretta relazione tra esposizione ad inquinanti indoor e comparsa di sintomi respiratori ed allergici nell’infanzia. La sintomatologia descritta può compromettere in modo significativo la qualità della vita degli studenti e la loro performance scolastica.