Croce rossa: parte campagna sicurezza per dimezzare i morti su strada
Ridurre della metà il numero di morti per incidenti stradali attraverso lo slogan “Hai una sola vita…Sii prudente!“: è l’obiettivo della Campagna Europea della Croce Rossa per la Sicurezza Stradale (www.1-life.info), che attraverso il coinvolgimento delle scuole primarie si rivolge ai bambini di età compresa tra i 7 e gli 11 anni.
L’iniziativa, cofinanziata dalla Comunità europea, è stata presentata il 19 febbraio a Roma dal presidente nazionale della Croce rossa italiana, Massimo Barra, e dal coordinatore nazionale della campagna, Alessandra Diodati.
Le azioni della Cri saranno rivolte in particolare ad aumentare la consapevolezza dei ragazzi, a cambiare i comportamenti, a promuovere l’obbligo dei corsi formativi di primo soccorso. In questa direzione, nel corso della presentazione il presidente Barra ha consegnato ad alcuni Direttori didattici il “Quaderno delle attività sulla sicurezza stradale e il primo soccorso”, predisposto per i bambini della Comunità Europea. Lo strumento sarà utile per individuare le giuste soluzioni ai pericoli della strada: a tal fine si ritiene indispensabile l’aiuto dei genitori, dei docenti e di alcuni rappresentanti della Croce rossa italiana che effettueranno delle visite nelle classi per approfondimenti e ulteriori attività.
“Il dimezzamento del numero di morti per incidente su strada – ha spiegato il presidente Barra – può essere raggiunto solo attraverso una vasta azione di prevenzione. La Cri sente il dovere di aprirsi a tutte le forze della società, mettendo a disposizione le proprie `facilities’ per accrescere il `potere dell’umanità“.
Barra ha ricordato che fino ad alcuni anni fa le scuole italiane contribuivano in maniera determinante alla iscrizione di circa 6 milioni di soci della Cri giovanile. Il presidente ha quindi proposto di individuare in ogni scuola italiana un insegnante che abbia la funzione di `ambasciatore’ della Croce Rossa Italiana.
“Crediamo nella peer to peer education, cioè l’educazione tra pari, che non viene dall’alto – ha concluso il numero uno della Cri – e per la quale non c’è limite di età. Un bambino di 8 anni può essere un esempio peri suoi coetanei, contribuendo così nel prevenire anche episodi di bullismo“.