”Oggi è la giornata mondiale della mobilitazione studentesca, scendiamo in piazza per poter portare all’attenzione dell’opinione pubblica le nostre proposte per un vero cambiamento della condizione studentesca siciliana e per prendere le distanze dagli scontri avvenuti ieri”. Chiedono al presidente della Regione, Rosario Crocetta, di ”intraprendere un percorso di confronto, con le rappresentanze studentesche, che possa permettere di fermare lo smantellamento del diritto allo studio al fine di evitare conseguenze irreversibili per gli studenti universitari”. E ancora. ”Chiediamo al Presidente Crocetta – scrivono Rum e Udu – di farsi da intermediario tra gli studenti siciliani e il Governo nazionale. Vogliamo, infatti, che il trend negativo riscontrato nelle nuove immatricolazioni negli Atenei dell’isola possa fermarsi e che vi sia una reale legge regionale sul diritto allo studio che possa tutelare il diritto all’istruzione e alla formazione pubblica”.
Poi alcune concrete richieste: finanziare il fondo per le borse di studio fino alla copertura del 100% degli idonei; intervenire sull’edilizia residenziale universitaria e scolastica, poichè la Sicilia si posiziona agli ultimi posti nelle graduatorie nazionali anche per il numero di alloggi messi a disposizione dagli enti regionali preposti; creazione di un tavolo tecnico per la rielaborazione della legge regionale sul diritto allo studio, con composizione paritetica.
E la Cgil, oltre a solidarizzare con la protesta studentesca di oggi, dice pure: investire sull’istruzione obiettivo irrinunciabile.
”La Cgil è al fianco degli studenti che lottano per il diritto allo studio con metodi pacifici e democratici”. Lo dice Ferruccio Donato, reggente della Cgil Sicilia, che ha partecipato oggi alla manifestazione promossa dalla Rete degli studenti. ”Riteniamo che la questione di una legge regionale sul diritto allo studio debba essere una delle priorità del nuovo governo. La Sicilia è una delle poche regioni a non avere una norma in materia a fronte di problemi importanti della scuola, a partire dalle alte percentuali di abbandono scolastico e dalla questione della sicurezza degli edifici. Investire sull’istruzione resta a nostro avviso un obiettivo irrinunciabile per una crescita democratica della regione e del Paese”.
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