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Crolla soffitto di una classe durante la lezione: alunna ferita alla testa, trasportata in ospedale

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Una tragedia sfiorata: in un liceo di Trieste è crollata parte del soffitto di una classe, proprio durante una lezione. Una studentessa di diciotto anni è rimasta ferita, per fortuna lievemente, dal crollo dell’intonaco, caduto proprio in direzione di un banco, che in quel momento era vuoto. Lo riporta Fanpage.

Nel momento del crollo erano presenti in aula 22 ragazzi. La studentessa è rimasta ferita di striscio alla testa; è stata comunque soccorsa dagli operatori del 118 e trasportata in ospedale. La scuola è stata sgomberata e sul posto sono arrivati anche i vigili del fuoco di Trieste per verificare la situazione. Sul posto anche la Polizia di Stato.

Il commento della dirigente scolastica

La dirigente scolastica ha detto a Il Piccolo: “La scuola è stata chiusa: Né gli studenti, né il personale vi farà rientro fino a quando non avremo l’esito dei controlli. La nuova crepa era stata segnalata proprio in mattinata dal docente e il distacco dal soffitto è avvenuto proprio mentre la scuola stava operando per spostare gli studenti”. I banchi su cui i calcinacci sono precipitati, ha precisato, “erano vuoti perché i ragazzi erano assenti”.

Studenti riuniti in assemblea

L’episodio è stato commentato in una nota da Elisa Moro, Segretaria Sinistra italiana Trieste e da Emanuel Oian – Responsabile scuola, università del medesimo partito: “Ancora una volta assistiamo a un episodio drammatico che mette a nudo le gravi carenze dell’edilizia scolastica nel nostro Paese. Il crollo del soffitto in una classe di un liceo, che ha causato il ferimento di una giovane studentessa ora ricoverata in ospedale, rappresenta un fatto inaccettabile e vergognoso”.

Dopo i fatti di stamane, gli studenti del liceo sono riuniti in assemblea per decidere le azioni da intraprendere. Anche la Rete degli studenti medi di Trieste ha inviato un comunicato stampa per condannare il grave episodio.

Crolli nelle scuole, numeri record

Da settembre 2023 sono stati 69 i crolli che hanno interessato le scuole, numero mai raggiunto negli ultimi 7 anni: di questi, 28 si sono verificati nelle regioni del Sud e nelle Isole, così come in quelle del Nord (40,5%), 13 nelle regioni del Centro (19%). In molti casi eventi preannunciati da segnali visibili ma sottovalutati. 

Sempre elevato il numero degli edifici scolastici che non possiede il certificato di agibilità (59,16%) né quello di prevenzione incendi (57,68%); senza collaudo statico il 41,50% (i dati fanno riferimento al 2022, ultimi resi disponibili sull’Anagrafe dell’edilizia scolastica). 

Piccoli passi in avanti – ma ancora insufficienti se si considera che, su 40.133 edifici scolastici, 2.876 sono collocati in zona a rischio 1 e 14.467 in zona a rischio 2 – si riscontrano rispetto agli interventi di adeguamento e miglioramento sismici: poco più del 3% ha avuto interventi di questo tipo, e l’11,4% è stato progettato secondo la normativa antisismica. 

In merito allo stato manutentivo degli edifici, circa il 64% dei 361 docenti intervistati da Cittadinanzattiva rileva la presenza di fenomeni dovuti alla inadeguata o assente manutenzione, prime fra tutte infiltrazioni di acqua (40,1%), distacchi di intonaco (38,7%), tracce di umidità (38,2%). La metà degli intervistati (50,8%) ha segnalato situazioni di inadeguatezza rispetto alla sicurezza e ha riscontrato un intervento a seguito della propria segnalazione. Riguardo alle prove di emergenza ben il 92% dichiara di aver partecipato mentre l’8% sostiene che non siano state effettuate. In prevalenza le prove hanno riguardato l’incendio (79%) e il rischio sismico (70%). Lo riporta il XXIII Rapporto di Cittadinanzattiva.