Oggi, come abbiamo scritto, si è verificato un crollo in una scuola di La Spezia. Per fortuna, il docente presente in classe è riuscito a mettere in salvo gli studenti evitando il peggio. Ovviamente l’accaduto ha scioccato l’opinione pubblica e i docenti hanno paura che capiti la stessa cosa anche a loro.
Il cantante Amedeo Minghi ha commentato così in un post Facebook della Tecnica della Scuola: “Da 30 anni ci governano inetti di tutti i colori. Senza una visione. Senza costruire il futuro. La scuola poi è alla base di tutto e nessuno ci pensa”. Si tratta di un vero e proprio sfogo che sta riscontrando molti consensi.
Ecco altri commenti dello stesso tenore: “Un paese allo sfascio dalla scuola, alla sanità, un paese dove non si conosce il valore delle priorità ma dove si guarda solo al proprio tornaconto in denaro. Intanto la gente rischia la vita”.
“Questo è il rispetto che ha lo stato di tutti noi, Perché la scuola siamo tutti! E aggiungo miliardi sottratti al lavoro, alla sanità e alla scuola per darli alla guerra e alle loro sporche armi che uccidono bambini e innocenti”.
“L’importante è il voto in condotta, poi anche se crolla tutto va bene”.
“L’importante è il crocefisso in aula, il diario cartaceo, il grembiule e il ritorno al voto di condotta. Ma i banchi e i soffitti sono sempre quelli”.
“Però con il PNRR compriamo i devices e i visori del metaverso per la digitalizzazione”.
Presentato qualche giorno fa è stato presentato a Roma il XXIII Rapporto di Cittadinanzattiva, che pone come sempre il focus sulla sicurezza delle scuole in Italia. Il rapporto completo è consultabile sul sito www.cittadinanzattiva.it. Riportiamo i principali dati comunicati nel rapporto.
Da settembre 2023 sono stati 69 i crolli che hanno interessato le scuole, numero mai raggiunto negli ultimi 7 anni: di questi, 28 si sono verificati nelle regioni del Sud e nelle Isole, così come in quelle del Nord (40,5%), 13 nelle regioni del Centro (19%). In molti casi eventi preannunciati da segnali visibili ma sottovalutati.
Sempre elevato il numero degli edifici scolastici che non possiede il certificato di agibilità (59,16%) né quello di prevenzione incendi (57,68%); senza collaudo statico il 41,50% (i dati fanno riferimento al 2022, ultimi resi disponibili sull’Anagrafe dell’edilizia scolastica).
Piccoli passi in avanti – ma ancora insufficienti se si considera che, su 40.133 edifici scolastici, 2.876 sono collocati in zona a rischio 1 e 14.467 in zona a rischio 2 – si riscontrano rispetto agli interventi di adeguamento e miglioramento sismici: poco più del 3% ha avuto interventi di questo tipo, e l’11,4% è stato progettato secondo la normativa antisismica.
In merito allo stato manutentivo degli edifici, circa il 64% dei 361 docenti intervistati da Cittadinanzattiva rileva la presenza di fenomeni dovuti alla inadeguata o assente manutenzione, prime fra tutte infiltrazioni di acqua (40,1%), distacchi di intonaco (38,7%), tracce di umidità (38,2%). La metà degli intervistati (50,8%) ha segnalato situazioni di inadeguatezza rispetto alla sicurezza e ha riscontrato un intervento a seguito della propria segnalazione. Riguardo alle prove di emergenza ben il 92% dichiara di aver partecipato mentre l’8% sostiene che non siano state effettuate. In prevalenza le prove hanno riguardato l’incendio (79%) e il rischio sismico (70%).
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