Sicurezza ed edilizia scolastica

Crolla un vetro al Liceo Ripetta di Roma: a che punto siamo con la sicurezza nelle scuole?

Ne avevamo già parlato qualche mese fa, in occasione dell’ultimo Rapporto di Cittadinanza Attiva sulla situazione dell’edilizia scolastica in Italia. Il recente, gravissimo episodio di “mala edilizia” scolastica – riportato dalla redazione romana di Repubblica –  che ha provocato il ferimento di un docente e uno studente a causa di un vetro staccatosi da una finestra del Liceo Artistico Ripetta di Roma, ci obbliga, tuttavia – se così possiamo dire – a soffermarci ancora una volta sullo stato di salute degli edifici scolastici in Italia. Ricordiamo, a questo proposito, che tra un paio di settimane si celebrerà la Giornata Nazionale per la sicurezza nelle scuole, istituita dalla legge 13 luglio 2015, n. 107 e fissata per il 22 novembre di ogni anno dal decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del 27 novembre 2015 n. 914.

Come si legge sul sito del ministero, questa giornata ha l’obiettivo di ricordare le vittime degli incidenti avvenuti nelle scuole italiane e di promuovere, valorizzare e condividere le attività e le iniziative realizzate dalle scuole sui temi della sicurezza e della prevenzione dei rischi.

L’anno scorso, in occasione dell’evento, il Ministro Valditara aveva inviato una lettera a tutte le scuole, nella quale affermava, tra le altre cose, che la sicurezza a scuola è un diritto inalienabile degli studenti, dei docenti, del personale e delle famiglie. E la buona politica è davvero tale quando fa compiere passi in avanti per la concreta affermazione di questo e diritti simili.

Adesso, sempre in base alle stime del Ministero, i gravi problemi di edilizia scolastica sembrano destinati a diventare un lontano ricordo: grazie al PNRR, infatti, oltre 3 miliardi di euro sono a disposizione per rendere gli edifici pubblici adibiti a scuole del primo e secondo ciclo di istruzione innovativi, sostenibili, sicuri e inclusivi.

L’investimento – si legge sul sito del ministero – si concentrerà sulla ristrutturazione, messa in sicurezza e riqualificazione energetica degli edifici, puntando a ridurre le emissioni e migliorare le classi energetiche degli edifici, aumentare la sicurezza sismica, digitalizzare gli ambienti di apprendimento.

Una leggera vena di scetticismo è, comunque, d’obbligo: secondo il già citato Rapporto di Cittadinanza Attiva, gli edifici costruiti prima del 1976 sono il 47% e soltanto l’11%  è progettato secondo la normativa antisismica. Non solo, circa il 58% è privo del certificato di agibilità, il 55% di quello di prevenzione incendi, il 41% del collaudo statico.

Secondo il timing ministeriale, nel corso dell’anno scolastico 2024-2025, si dovrebbe procedere all’esecuzione dei lavori e al monitoraggio e nel  2026 dovrebbe essere dichiarata la conclusione dei lavori. Riusciranno i nostri eroi? Noi tifiamo per loro.

Gabriele Ferrante

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