Una situazione insostenibile quella che gli studenti e il personale della scuola del liceo Cavour di Roma, istituto al centro della Capitale che si affaccia al Colosseo, si stanno trovando ad affrontare. A sole poche settimane dal rientro a scuola dopo le vacanze estive all’interno dell’istituto si sono verificati degli episodi spiacevoli e soprattutto pericolosi che stanno facendo dubitare della sicurezza dell’edificio.
A fronte di ciò gli studenti hanno deciso di protestare, come riporta il Corriere della Sera, organizzando una piccola manifestazione stamattina, poco prima dell’ingresso a scuola, guidata dal collettivo studentesco Tommie Smith. Con striscioni e megafoni i ragazzi hanno raccontato nello specifico cosa è successo. “Una classe è tornata dalla palestra e ha trovato l’aula allagata – racconta Mattia Maseroli, 18 anni -, mentre in bagno a un ragazzo è caduta addosso una barretta di ferro che si è staccata da un buco nel controsoffitto”. Questa barretta, di circa 20 centimetri, è stata conservata e mostrata alla stampa.
La conseguenza per gli studenti, oltre allo sfiorato danno fisico a qualche alunno che poteva verificarsi, è stata di veder interdetto il laboratorio di disegno.
“Nell’ultimo anno abbiamo avuto molti problemi con le tubature”, sottolinea ancora Maseroli. “Ci siamo ritrovati con classi allagate e tubature scoppiate”, gli fa eco Aurora Iacob, 18 anni, davanti allo striscione “Le scuole crollano, le vogliamo resistenti”. “Vogliamo edifici scolastici sicuri ed ecologici”, questo lo slogan della protesta, urlato dai giovanissimi con l’ausilio del megafono.
La Rete degli studenti ha commentato la faccenda, dando pieno supporto ai protestanti: “Saremo sempre al fianco di chi lotta per avere spazi sicuri – scrive il movimento giovanile in una nota -, il problema dell’edilizia scolastica va risolto in maniera strutturale e nell’immediato. Noi lo abbiamo chiesto e lo continuiamo a chiedere con la campagna Fateci Spazio insieme al sindacato degli edili”.
Gli studenti del Cavour ora chiedono un intervento dell’amministrazione. “La presidenza si è attivata subito per segnalare il problema, ma al momento non ci ha ascoltato nessuno”, aggiunge Ilaria Vinattieri, 18 anni. “Quando gli episodi sono sistemici – conclude la studentessa – non possono essere più chiamati solo incidenti”.
In attesa di vedere come si risolverà questa questione, occorre ricordare che non si tratta di un episodio isolato, anzi. Negli ultimi tempi è infatti molto comune sentire di crolli e tragedie sfiorate scuola a causa delle condizioni fatiscenti degli istituti scolastici.
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