I lettori ci scrivono

Crollo demografico a scuola

Diminuisce sempre più il numero degli alunni nelle classi per cui bisogna fare i conti con la durissima realtà della crisi demografica che, di anno in anno si fa pesantemente sentire. Infatti, stiamo assistendo ad un progressivo svuotamento delle aule legato alla mancanza delle iscrizioni, fenomeno che col passare del tempo diventerà sempre più serio. Infatti si stima che nei prossimi anni la popolazione scolastica scenderà notevolmente e questo produrrà una situazione di esubero seria.

È, tuttavia, un fenomeno molto variegato nelle diverse aree geografiche italiane. A ciò è legata la questione della diminuzione delle cattedre che si ripercuote sulla stipula dei contratti del personale precario che resterà senza lavoro. La precarietà, quindi, si sposa con la denatalità, fenomeno che la perdurante crisi economica ha notevolmente acuito. In primis occorre intervenire sui criteri di formazione delle classi relativamente al numero di alunni da assegnare.

Bisogna evitare le classi pollaio che sono un espediente anti didattico e antieducativo e lavorare sulla diminuzione del numero degli alunni, anche in presenza del disabile. Per ottenere un proficuo lavoro e risultati ottimali le classi non devono essere formate da più di 15 alunni. Una classe formata da non più di 15 alunni permette all’insegnante di ottenere un apprendimento cooperativo e soprattutto venire incontro alle richieste avanzate nella lettera dei 600 docenti universitari sulle carenze delle competenze di base in lingua italiana, che hanno lamentato un drammatico impoverimento linguistico.

Un docente con una classe di 15 alunni può proficuamente gestire le carenze degli allievi e lavorare per l’innalzamento delle competenze, cosa che non potrebbe fare se avesse davanti una classe pollaio. Inoltre la diminuzione degli alunni per classe permetterebbe di fronteggiare al meglio il problema della denatalità perché si andrebbero a costituire più classi e i docenti non entrerebbero in esubero e, quindi, l’organico dell’autonomia delle istituzioni scolastiche sarebbe, in qualche modo, salvo e tutelato tale da produrre situazioni di docenti perdenti posto per lo più sposati con prole a carico.

Evitando il caso classi pollaio si permetterebbe ai precari di aspirare alle supplenze temporanee, derivanti dalla diminuzione degli alunni (massimo 18-20 alunni per classe) compensata dal trend dei pensionamenti attesi nei prossimi anni. Il Miur, puntando all’abbassamento del numero degli alunni, da un lato migliorerebbe di molto l’azione didattica dei docenti che avranno la possibilità di puntare e lavorare sull’elevamento delle competenze degli allievi (dando l’opportunità di raggiungere standard e performance qualitativi migliori), dall’altra darebbe la possibilità a molti giovani insegnanti di fare esperienza dietro la cattedra.

Insomma si deve, in poche parole, riflettere non più in termini ragionieristici, bensì in termini di risultati reali: i numeri sono importanti ma è più indispensabile guardare la situazione concreta considerandola a 360° gradi, evitando ulteriore ingrossamento delle graduatorie e nel contempo combattere la grave piaga della disoccupazione.

Mario Bocola

I lettori ci scrivono

Articoli recenti

Lezioni di manganello, per Manzi (Pd) la violenza non è mai educativa. Murelli (Lega): critiche fantasiose, noi con le forze dell’ordine

Non si arresta la polemica sulle “lezioni di manganello”, su cui Avs presenterà un’interrogazione parlamentare,…

02/11/2024

La festa dei morti non c’è più, La Russa: nulla contro Halloween, ma rimpiango i regali che “lasciavano” i defunti quand’ero alle elementari

"Spero davvero che, senza nulla togliere ad Halloween, questa tradizione della festa dei morti dedicata…

02/11/2024

Saluto romano, gli studenti non si rendono conto del significato perchè ignorano la storia: per la ds De Luca quanto accaduto “è un segnale”

"Urge fare entrare lo studio della storia contemporanea nelle scuole affinché i fatti accaduti nel…

02/11/2024

Cesare Pavese: Indire e Gabinetto Vieusseux propongono un progetto per farlo conoscere ai più giovani

La scuola allo schermo: si intitola così un interessante progetto dell’Indire per promuovere nelle scuole…

02/11/2024

Giappone: sempre più studenti si assentono dalle lezioni

Nelle scuole elementari e medie del Giappone sempre più ragazzi disertano le lezioni, per il…

02/11/2024

Sciopero scuola 31 ottobre, tra legge di bilancio, precari, idonei 2020 e diritti dei lavoratori: le voci dei protagonisti

La Flc Cgil è scesa in piazza, giovedì 31 ottobre, per uno sciopero generale che…

02/11/2024