A insospettire i commissari è stato il via vai continuo in bagno da parte dei candidati agli esami di stato di un liceo di Ovada in provincia di Alessandra nel corso della seconda prova, quella di matematica. E così una commissaria ha voluto seguire qualcuno dei ragazzi durante i pellegrinaggi e appena entrata in bagno ha scoperto il motivo di tanta incontinenza improvvisa: appesa a una parete ha trovato la soluzione della prova di matematica, insieme ad altri bigliettini-pizzini-foglietti. E siccome il compito per gli esami di stato è comunque un documento ma che in questo caso è affisso in luogo pubblico, benché nella fattispecie “privato”, ha dovuto chiamare un ispettore e quindi, sembra, anche i carabinieri che hanno proceduto col sequestro e la relazione dell’accaduto. Ora però per i 70 ragazzi del liceo piemontese si apre con ogni probabilità la strada della ripetizione della prova per accertare quel merito ormai compromesso per tutti. Molti, però, si professano innocenti e non ci stanno, mentre i loro genitori hanno già contattato un avvocato. L’aspetto che però più incuriosisce è quello di sapere chi è stato a fare l’affissione, l’attacchino della prova, il pubblicitario degli esami di matematica. L’indagine infatti questa strada dovrebbe percorrere
Il Miur tuttavia ancora non si sarebbe pronunciato sull’annullamento e starebbe pure valutando soluzioni alternative alla ripetizione della prova.
Il secondo caso riguarda un prof che nega l’olocausto su fb, per cui è stato rimosso da presidente di commissione d’esame.
Si tratta, leggiamo su Leggo, del professor Franco Damiani, 60enne docente padovano, già al centro di furiose contestazioni a inizio anni 2000 quando insegnava al liceo Gritti di Mestre per le sue tesi negazioniste.
Ieri è arrivata la notizia che Damiani è stato sollevato dall’incarico di presidente della commissione d’esame.
A cacciarlo nuovamente nei guai – scrive La Nuova Venezia – sono stati alcuni commenti scritti sulla sua pagina Facebook che criticavano l’operato dei docenti del liceo Curiel dell’Arcella (Padova), nel quale Damiani era stato chiamato a presiedere la commissione d’esame per le classi 5ª A e 5ª G. Dopo le proteste di alcuni insegnanti, ragazzi e genitori, l’ufficio scolastico regionale ha scelto di trasferire d’urgenza il professore in un istituto di Montebelluna.