Il disegno di legge Sacconi sull’esercizio del diritto di sciopero sta già aprendo un ampio dibattito all’interno delle diverse organizzazioni sindacali.
Il provvedimento messo a punto dal Ministro del Lavoro, è bene precisarlo, riguarda in particolare il settore dei trasporti ma le dinamiche che sta mettendo in movimento avranno certamente ripercussioni anche negli altri comparti.
La reazione “a caldo” di Cisl e Uil è stata improntata alla cautela, mentre dal leader della Cgil Guglielmo Epifani è subito arrivato un mezzo stop: “Il Governo stia attento perché in materia di libertà del diritto di sciopero costituzionalmente garantito bisogna procedere con molta attenzione”
Pesantissima la presa di posizione dei sindacati di base (Cub – Cobas – SdL), i più penalizzati dall’intero provvedimento che prevede che gli scioperi possano essere proclamati soltanto da organizzazioni che raggiungono complessivamente il 50 per cento della rappresentatività.
“L’attacco al diritto di sciopero è un attacco alla democrazia – si legge in un comunicato congiunto dei tre sindacati di base – con le nuove norme previste dal Governo sul diritto di sciopero si sta andando rapidamente verso un nuovo e pericolosissimo capitolo del più vasto tema della limitazione delle libertà sindacali e costituzionali, della democrazia nel mondo del lavoro e nella società”.
“Contro questo ennesimo tentativo di eliminare il diritto di sciopero – conclude il comunicato – rispondiamo con la mobilitazione immediata contro Governo e padroni, Cisl, Uil e Ugl”, frase che lascia invece la porta ad una alleanza strategica con Cgil.
D’altronde i principi ispiratori del disegno di legge Sacconi non piacciono neppure a Enrico Panini, segretario confederale Cgil e segretario nazionale della Flc fino a pochi mesi fa, che dichiara: “L’idea che solo i sindacati con il 50% di rappresentatività possano indire uno sciopero, così come il concetto dell’adesione preventiva, costituiscono delle gravi riduzioni delle libertà dei lavoratori”
C’è da capire quali ripercussioni sul comparto scuola potrebbe avere una eventuale alleanza Cgil/sindacati di base. Ma è ancora presto per poterlo dire.
Per intanto Gilda ha dichiarato lo stato di agitazione sulla materia degli organici e non è da escludere che il sindacato di Rino Di Meglio decida di proclamare lo sciopero del personale della scuola per la stessa data già decisa da Flc-Cgil (18 marzo).