“Mettere a sistema la politica estera culturale italiana, intesa come promozione della lingua e della cultura del nostro paese”.
È questo uno degli obiettivi del Governo, ha spiegato il 4 aprile il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, che insieme ai titolari degli Affari esteri, Paolo Gentiloni, e dei Beni e delle attività culturali, Dario Franceschini, ha incontrato Andrea Riccardi, presidente della Dante Alighieri, società impegnata, con le sue 400 sedi all’estero, nella promozione della cultura e della lingua italiana nel mondo.
Durante l’incontro, ha riferito Giannini, “abbiamo da differenti posizioni, ma con assoluta unità di intenti e di visione, ribadito che la promozione culturale e linguistica del paese è un segmento strutturale di politica estera che può assumere in questi momenti difficili una priorità che non ha mai avuto in termini di politiche governative da parte del nostro paese”.
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“C’è una domanda di cultura e lingua crescente – ha detto ancora – in molte parti del mondo; ci sono soggetti autorevoli come la Dante Alighieri che si stanno muovendo, alcuni storicamente da oltre un secolo. Il nostro compito ora è creare una governance coordinata e rilanciare il tema. Come c’è un Made in italy della produzione industriale ci può essere un Made in Italy della cultura e della lingua”.
Giannini ha comunque ricordato che per raggiungere questi fini “ci vogliono anche risorse”.
“Prima di investire risorse serve però un piano” da realizzare “entro la stabilità, entro quest’anno”, ha tenuto a precisare Mario Giro, vice ministro degli Esteri.
“La presenza dell’Italia nel mondo – ha sottolineato Giro – si basa su una domanda molto ampia di italiano e italianità. Questa domanda va intercettata e noi stiamo lavorando sull’offerta: dobbiamo aumentare il livello di offerte, come ha detto il premier Renzi in varie occasioni, e mettere in sinergia tutti gli strumenti. Ecco perché oggi i tre ministri hanno incontrato la Dante”.
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