A proposito dell’autocertificazione necessaria in questi giorni per uscire di casa, introduttivamente, non posso non rimarcare quello cui ho assistito nel primo pomeriggio di oggi 27 marzo 2020 durante un notissimo e seguito programma televisivo della RAI.
L’esperto, intervistato al riguardo dalla conduttrice, asserisce che è meglio avere il modello di autocertificazione con sé già compilato poiché, in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine, il tutto è molto più agevole e sbrigativo.
Lo stesso esperto invita, quindi, a rintracciare il modulo via internet ed a stamparlo, oppure – aggiunge – anche a “copiarlo a mano”.
E qui, subito, interviene la nota conduttrice la quale, quasi sgranando gli occhi e con tono decisamente meravigliato a proposito di quest’ultima soluzione (la copiatura a mano) chiede testualmente: ” ah… è valido anche così?”.
Cos’altro aggiungere? A che livelli è arrivata e si evidenzia la cultura italiana già in un mezzo di informazione pubblica di tal portata?
Ci meravigliamo, poi, se in molte segreterie di varie scuole (dicasi e sottolineo scuole) di tutta Italia, da Bolzano a Pantelleria, non si accettino assolutamente domande autonomamente scritte a mano o vuoi anche al computer dai docenti?
Per molte segreterie, per chi le gestisce e, in primis, per i relativi Dirigenti scolastici che in ultima analisi ne sono i responsabili unici, sono “valide” solo quelle compilate su appositi moduli prestampati, asserendosi, senza alcuna vergogna, che le istanze a mano non sono legittimamente ammissibili ed accoglibili!
Questa è l’Italia cui siamo arrivati e allora almeno non prendiamocela con i poveri studenti! Questi sono solo il frutto della società di oggi e di chi, in ogni campo ed in ogni ruolo, senza neppure accorgersene (sarebbe forse esigere troppo) contribuisce in tutti i modi a renderla tale!
Appena possibile e tutti, ovviamente, speriamo molto presto, si torni compiutamente a fare scuola, …la vera scuola; quella del sudore della fronte di docenti e discenti. Quella che si fa, innanzitutto, anche se non esclusivamente, tra le mura di un’aula senza debordare troppo ed oltre ogni giusta misura in convegni (molti) inutili o in iniziative (la stragrande maggioranza) fini solo a se stesse (se non ad altro di molto meno edificante)!
Si tralascino le varie indicazioni – si badi, indicazioni e non disposizioni – ministeriali o almeno quelle (e sono tante) risibili negli scopi, eccezion fatta… il solo “apparire”, e si lascino lavorare alacremente, ma serenamente i docenti in quello che conta veramente affinché gli studenti acquisiscano le abilità per acquisire non solo la cultura trasmessa direttamente dai loro insegnanti, ma anche, se non soprattutto, gli strumenti materiali ed indispensabili acché, poi, possano arricchirsela pur da soli!
I docenti saranno ben lieti di tornare a farlo vuoi pur con stipendi inadeguati e vuoi pur assolutamente sicuri di ogni mancato riconoscimento.
Cosimo D’Agostino
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