Su La Gazzetta di Mantova c’è ampio risalto alla vicenda delle cuoche delle scuole di Mantova.
Hanno contratti part-time, non guadagnano più di 400 euro al mese e dovranno lavorare 36 anni per maturare l’anzianità contributiva necessaria alla pensione di vecchiaia e non meno di 60 anni per quella anticipata.
Le 200 cuoche che servono i pasti in asili nido, scuole dell’infanzia e primaria parlano di “discriminazioni”.
Secondo quanto segnalato dai sindacati, durante i mesi estivi, le cuoche nelle mense scolastiche “non percepiscono reddito, non possono usufruire della Naspi” in virtù del principio che il rapporto di lavoro perdura anche nei periodi di sosta non lavorati, non hanno diritto neppure agli assegni familiari e sono penalizzati anche nel diritto di accesso alla pensione.
Il danno è duplice: da un lato il loro contratto prevede zero euro a scuole chiuse, dall’altro l’Inps calcola l’anzianità contributiva sulla base delle effettive ore di lavoro. Una situazione intricata alla quale – chiedono i sindacati – bisogna fare fronte.
Spesso si dice che le ultime generazioni sono ossessionate dai social, dai like, dalle apparenze:…
Durante l'evento per la nascita della Fondazione intitolata a Giulia Cecchettin, dedicata alla memoria della…
Nella Sala della Regina di Montecitorio si è svolta la “Presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin” in…
Il cantante 31enne Ghali ha nuovamente lanciato un forte messaggio sociale, che anche stavolta riguarda…
Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha inviato una lettera ai ragazzi che…
In 21 anni si è avuta a livello mondiale un’evoluzione delle tipologie e modalità di…