Circa l’1% degli adolescenti ha qualche problema al cuore individuabile attraverso un semplice elettrocardiogramma, ma senza uno screening allargato, da realizzare direttamente nelle scuole, è impossibile individuare le anomalie. L’allarme arriva dagli esperti della Società Italiana di Cardiologia di cui si apre, il 13 dicembre a Roma, il 75esimo congresso.
Il dato va preso in seria considerazione, perché se si considerano i circa 2 milioni e mezzi di studenti della scuola superiore, quindi i ragazzi tra i 14 e i 18 anni, l’1% corrisponde a 25mila ragazzi a rischio.
“Stiamo lavorando con ministero della Salute, dell’Istruzione e Coni per una maggiore diffusione dell’elettrocardiogramma nelle scuole – spiega Francesco Fedele, presidente della Fondazione Italiana Cuore -. Finora da un nostro progetto che ha coinvolto quasi 20mila ragazzi è emerso che circa il 20-25% ha una anomalia del tracciato, che dopo approfondimenti svela una malattia nell’1% dei casi”.
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Gli esperti hanno sottolineato che l’elettrocardiogramma va comunque sempre interpretato da una persona competente. ”Il decreto del ministro Lorenzin sui certificati di idoneità sportiva agonistica usa per l’elettrocardiogramma l’espressione ‘debitamente refertato’, che però non è chiara – aggiunge Fedele – questo porta in molti casi a vedere esami refertati direttamente dalla macchina che li fa, senza nessuno che li analizzi. L’ elettrocardiogramma va refertato da una persona competente, altrimenti l’attenzione al cuore non produce nessun risultato apprezzabile”.
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