Gli ultimi dati Invalsi indicano solo un leggero miglioramento delle conoscenze e competenze degli studenti italiani: in alcune discipline, soprattutto quelle Stem, e zone d’Italia, in particolare al Sud, il ritardo si conferma evidente e in crescita. Secondo Mario Rusconi, presidente Anp Roma, è giunto il tempo di introdurre il “curricolo flessibile”, che sifnifica adattare l’istruzione alle esigenze individuali.
Il preside romano sostiene il modello di didattica maggiorata nelle discipline in cui gli studenti vanno peggio permetterebbe agli allievi di dedicare più tempo alle materie nelle quali riscontrano maggiori difficoltà. E inevitabilmente di migliorare le performance finali di apprendimento.
“Il curricolo flessibile – dice il preside alla ‘Tecnica della Scuola’ – è già adottato in molte nazioni europee. Significa che se vado piuttosto bene in matematica non ho necessità di fare approfondimento; se vado invece piuttosto male in quella materia, allora devo avere delle ore aggiuntive o dei corsi di formazione integrativi”.
“Il modello – ricorda Rusconi – era stato messo in campo a suo tempo anche da due nostri ministri dell’Istruzione, uno di centro-destra uno di centro-sinistra, ma non è mai decollato. Servirebbe ora introdurlo davvero, sapendo che la maggior parte degli insegnanti sono donne, che ci vogliono stipendi più adeguati e soprattutto una rete di servizi sociali a supporto: se il docente deve rimanere a scuola anche il pomeriggio e ha bambini o i genitori anziani da accudire, senza servizi sociali spenderebbe tutto quello che guadagna per la babysitter o la badante”.
Durante l’intervista viene evidenziato come le sfide educative siano diventate sempre più complesse e radicate nel tempo, influenzate da vari fattori socioeconomici e culturali. Rusconi indica le strategie che potrebbero portare a miglioramenti significativi.
Per affrontare efficacemente queste sfide, sono necessarie delle azioni concrete a livello nazionale e locale. Spazio quindi
Diventa anche cruciale promuovere un ambiente scolastico inclusivo e equo: occorre assolutamente sostenere l’Inclusività e l’equità supportando non solo gli studenti ma anche gli insegnanti con migliori condizioni di lavoro e servizi sociali adeguati.
In tale contesto, i dirigenti scolastici hanno il compito di creare un ambiente scolastico coeso e stimolante, dove ogni insegnante sia valorizzato e supportato nelle proprie competenze.
Nonostante le sfide persistenti, un impegno continuo nel migliorare il sistema educativo italiano può portare a risultati positivi nel lungo termine. È essenziale un approccio integrato e strategico per garantire che ogni studente abbia l’opportunità di eccellere nelle proprie capacità.
Gli sforzi attuali indicano un progresso graduale, ma costante, che potrebbe portare a una significativa trasformazione nel panorama educativo del paese nei prossimi anni.
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