La moda delle sigle ha facilitato nella scuola la scrittura dei verbali, ma spesso ha confuso le idee.
L’acronimo PEI che una volta stava per “Progetto Educativo d’Istituto”, è stato utilizzato per il “Piano educativo individualizzato” e poi ancora per il “Progetto educativo di “integrazione” prima e di “inclusione” dopo.
Poi c’è stato il PNSD “Piano nazionale della scuola digitale” e a marzo è nata la nuova siglia DAD: “Didattica a distanza”, seguita a fine maggio dalla VAD: “Valutazione della didattica a distanza”
Con l’O.M 11 del 16 maggio 2020 sono comparsi due nuovi acronomi: PIA (Piano di integrazione degli apprendimenti) e PAI (Piano di apprendimento individualizzato) per gli alunni ammessi alla classe successiva con delle insufficienze.
L’acronimo PAI corrisponde anche al “Piano annuale dell’inclusione” inserito nel PTOF.
La moda degli inglesismi, inoltre, ha mortificato la bellezza e la ricchezza della nostra lingua italiana ed oggi si parla di “didattica blended”, mentre risulta certamente di più chiara comprensione anche per i genitori l’espressione “didattica mista o ibrida”.
Alla ripresa delle lezioni a settembre per le scuole superiori si prevede una didattica che alterna momenti “in presenza” e attività “a distanza”.
Da questo punto di vista l’avvento della pandemia per il Coronavirus potrebbe anche essere una positiva occasione per apportare all’organizzazione scolastica una proposta d’innovazione, organizzando la didattica con le caratteristiche del modello intensivo e modulare.
BIMESTRI
Superando la barriera dei preconcetti che la scansione temporale dell’anno scolastico comporta oneri aggiuntivi agli insegnanti: riunioni, verbali, adempimenti; per una didattica più efficace e a vantaggio dello studente, l’anno scolastico potrebbe essere rimodulato in quattro bimestri.
Tre bimestri curriculari: ottobre-novembre; dicembre-gennaio; febbraio-marzo, nel corso dei quali non si svolgerebbero sempre le medesime discipline, ma alcune di essere avrebbero maggiore intensità e numero di ore per produrre insegnamenti efficaci e meno frammentari.
L’ultimo bimestre aprile-maggio costituirebbe il momento delle verifiche, del rinforzo e del consolidamento dei contenuti e delle competenze acquisite, funzionali alla valutazione finale e al proseguimento del percorso formativo.
DIDATTICA MODULARE COMPATTA E INTENSIVA
Per un’innovazione efficace appare necessario curvare l’azione didattica e sviluppare metodologie d’insegnamento in grado di valorizzare gli stili e i ritmi di apprendimento di ogni studente.
Progettare per competenze, implica la necessità di operare delle scelte nel vasto panorama dei contenuti disciplinari e di strutturare dei moduli didattici funzionali ed efficaci, alla luce delle Indicazioni nazionali, alleggerendo la vastità di contenuti dei “programmi”, che ancora vengono chiamati “ministeriali”.
“La cultura è, infatti, un boccone troppo grande perché sia inghiottito per intero, occorre sminuzzarlo in piccole porzioni”. Nella scuola, infatti, è necessario strutturare percorsi di senso e di significato e metterli in correlazione.
Tale operazione di sintesi e di compattazione viene pianificata nei dipartimenti disciplinari, che, nella funzione di “ équipe pedagogica, cioè: “gruppo di lavoro che ha comuni obiettivi e ricerca strategie convergenti”, operano delle scelte e delle connessioni aperte all’interdisciplinarità, favorendo i contenuti essenziali di ogni disciplina nell’ottica di una didattica efficace per lo sviluppo delle competenze.
Gli studenti nell’arco di ogni bimestre non affronteranno lo studio ben strutturato di tutte le materie per l’intero anno, bensì, per l’articolazione bimestrale, nella quale si pianificano gli insegnamenti di specifiche discipline in maniera intensiva e al termine di ogni segmento di percorso si eseguiranno delle prove di verifica con relativa certificazione.
Alcune materie come: italiano, matematica, inglese, saranno presenti in tutti e tre i bimestri, mentre altre discipline potranno essere compattate e intensive nell’arco di uno o di due bimestri.
L’adozione di una didattica compatta, richiede da parte del docente un esercizio di “distillazione “ della disciplina, scegliendo l’essenziale, il basilare, l’indispensabile e il necessario, e trova applicazione nella tecnica detta: Chunking, “esperienza formativa che consta nello smontare notizie articolate in modo da conseguire unità elementari più facili da memorizzare (ma non solamente, naturalmente) e da gestire”.
Gli altri contenuti non evidenziati, ma complementari potranno essere approfonditi e ampliati mediante interventi con didattica a distanza, esperienze di ricerca-azione che potranno favorire l’attivazione della “classe ribaltata” favorendo tra gli studenti il protagonismo attivo e creativo, offrendo l’opportunità di verificare la tecnica laboratoriale e le competenze di esposizione e di comunicazione.
DIDATTICA MISTA ORGANIZZAZIONE GRUPPI CLASSE
Qualora l’organizzazione della scuola per il distanziamento fisico dovesse richiedere lo sdoppiamento del gruppo classe si potrebbe ipotizzare la divisione in due gruppi.
Il primo gruppo svolge attività in presenza il lunedì e il mercoledì e il secondo gruppo il martedì e il giovedì. Il venerdì si potranno svolgere attività a gruppi misti.
I contenuti delle lezioni in presenza del lunedì saranno approfonditi mediante attività di ricerca on line il martedì a casa, e lo studente fruirà delle ore di lezioni a distanza di altre discipline.
Gli argomenti trattati il lunedì e approfonditi on line il martedì a casa saranno ripresi e approfondite il mercoledì a scuola, con l’intervento diretto del docente completando l’attività con una verifica degli apprendimenti acquisiti.
Il secondo gruppo fruirà, invece, della didattica in presenza il martedì e il giovedì a scuola mentre il lunedì e il mercoledì svolgerà a casa attività di ricerca on line e fruirà delle ore di lezioni a distanza di altre discipline
Il gruppo classe potrà avere una particolare funzionalità e socialità il venerdì, quando invece di restare come gruppo n.1 e n.2, si formeranno gruppi misti di studenti organizzati in moduli di potenziamento o di eventuale recupero e approfondimento, secondo le indicazioni del Consiglio di classe.
Questa ipotesi organizzativa, che presenta certamente delle difficoltà di attuazione, costituisce una possibile soluzione all’emergenza di un bisogno prioritario e sopraggiunto, ma potrebbe costituire un percorso sperimentale da adottare per consentire di sviluppare specifiche competenze di ricerca e di progettazione.
Si evidenziano notevoli vantaggi nell’impegno personale degli studenti che trovano settimanalmente momenti di verifica, accrescono il “portfolio delle competenze”, si esercitano nella ricerca e nello studio di particolari aspetti, autori, personaggi, che rimarranno meglio interiorizzati perché frutto di ricerca personale, creativa e originale.
Al termine di ogni bimestre dovranno essere acquisite e interiorizzate almeno otto (una per settimana) delle tematiche culturali di ciascuna delle discipline insegnate.
Come ha scritto Lorenzo Bordonaro nel volume: “Giù le cattedre. Guida alla sopravvivenza nella scuola di oggi e di domani” (Gaeditori-2019), è necessario dare concretezza alla “scuola sognata” che risponde ai bisogni “di tutti e di ciascuno”, che impegna il docente a “saper guardare tutti ed osservare ciascuno”.
Il treno di una scuola rinnovata è in procinto di partire, che non parta invano con i vecchi carrozzoni ma, dato che si può cambiare, è necessario procedere e bene.
Nella scuola: Tanto e molto si può fare, basta volerlo!