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Custodie occupate nelle scuole romane: ormai il caso é politico e finisce in consiglio comunale

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La vicenda romana dei locali scolastici tuttora utilizzati da custodi che non sono neppure più in servizio si è ormai trasformata di fatto in un caso politico.

Nella mattinata del 3 ottobre la consigliera comunale di Roma Capitale Rachele Mussolini (FdI) ha depositato una interrogazione al sindaco della Città Metropolitana per avere risposta su una questione che appare davvero complicata.

“Tra le proprietà di Roma Capitale – scrive la consigliera di Fratelli d’Italia – sono presenti diversi edifici scolastici, distribuiti su tutto il territorio; tali edifici sono provvisti di abitazioni adibite ad alloggi di servizio assegnati a personale che svolge compiti di custodia”.
Aggiunge Mussolini: “Va tenuto conto che i custodi incaricati della vigilanza nelle scuole, al momento del loro collocamento in quiescenza, dovrebbero essere invitati a rilasciare l’immobile; tuttavia la situazione attuale vede tali immobili ancora utilizzati come civile abitazione dal personale posto in quiescenza nonostante i numerosi provvedimenti di rilascio”.
E ancora: “A tutt’oggi sarebbero circa 500 gli alloggi occupati abusivamente non soltanto da parenti, ma a volte da persone sconosciute, di cui, in alcuni casi, gli stessi presidi (penalmente responsabili di quanto accade dentro le mura scolastiche), hanno denunciato la presenza abusiva”.

“Nel caso di assenza di titolo abilitativo – sottolinea Rachele Mussolini – la stessa Roma Capitale dovrebbe provvedere allo sgombero forzoso, pur tutelando eventuali categorie quali, ad esempio, una età oltre i 65 anni del titolare o della vedova, o la invalidità certificata (anche dei figli) non al di sotto del 74%”.
Si tratta di una “situazione paradossale – afferma la consigliera – dimostrata negli ultimi giorni dalla trasmissione di un programma televisivo, in cui in modo ingannevole alcuni occupanti abusivi tentavano di far passare l’occupazione dell’alloggio come un diritto acquisito”.
La consigliera chiede al sindaco innanzitutto di sapere “se risponde al vero quanto descritto” e “se, in caso affermativo, Roma Capitale sia in grado di avere contezza di quante persone si trovano in questa situazione all’interno delle scuole romane”.

Ma, soprattutto, la consigliera di Fratelli d’Italia chiede al sindaco “se non ritiene necessario intervenire con urgenza per il recupero del patrimonio da destinare all’utenza scolastica e, quindi, al ripristino della regolarità amministrativa”.