Il cyber bullismo rappresenta meno del 20% dei casi generali di bullismo, ma ovviamente ha ripercussioni e potenzialità di integrazione con tutti gli altri comportamenti, anche grazie alla sua maggiore qualità disibinitoria.
Infatti, mancando un feedback visivo, fisico, relazionale, si percepisce un’astratta quanto pericolosa invisibilità. Questo fenomeno molto probabilmente è destinato a crescere, soprattutto nella scarsa consapevolezza dei minori che solo una definizione superficiale considera “nativi”, ma che in realtà tutti gli studi mostrano essere particolarmente passivi rispetto agli strumenti digitali.
A tal proposito è bene sottolineare l’importanza della sottoscrizione del protocollo d’intesa tra il Miur e l’Azienda ospedaliera Fatebenefratelli di Milano per l’attivazione per primo “presidio operativo” per arginare i fenomeni illegali della Rete. in riferimento a tale protocollo la parlamentare del PD Ferrara afferma: “Una risposta importante alle continue sollecitazioni che ci giungono dalle cronache e dai territori e che si inserisce in un contesto di attenzione crescente delle Istituzioni per la promozione di un uso sicuro e consapevole del web da parte dei minori: dalle linee d’orientamento su bullismo e cyberbullismo emanate dal Ministero, alle nuove disposizioni inserire nella riforma scolastica, senza dimenticare il costante impegno della Polizia Postale a servizio delle famiglie e dei giovani internauti”.
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