“Stiamo facendo un lavoro capillare, che ancora non si è esteso a tutte le scuole ma attraverso i docenti e i responsabili di istituto insegniamo l’uso consapevole della rete”.
Così il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli intervenuta a Sky Tg24 a margine della presentazione del “Manifesto della comunicazione non ostile”, un progetto che ha lo scopo di sensibilizzare i ragazzi delle scuole secondarie sull’importanza del linguaggio in rete, con l’obiettivo di ridurre, arginare e combattere le pratiche e i linguaggi negativi.
{loadposition carta-docente}
“Considero importante che il Miur partecipi a queste iniziative per far conoscere e discutere i dieci punti del ‘manifesto delle parole o-stili’. Significa contrastare e conoscere tutte le forme di linguaggio che vengono immesse nella rete, dando così la consapevolezza agli studenti di cosa significare immettere parole di odio nei social. Credo – ha aggiunto il ministro – che sia un obbligo da parte della scuola dare gli strumenti necessari agli studenti, che spesso non si rendono conto dei pericoli o di quanto pesanti possano essere le conseguenze delle loro parole e delle loro azioni”.
Il ministro chiama in causa anche famiglie, media e i giganti del web: “I genitori devono essere coinvolti, l’elemento che riguarda gli adulti deve essere preso in carico anche dal nostro punto di vista. Tutte le agenzie formative e informative devono parlare di questo tema, così come tutto il sistema dell’informazione e soprattutto chi ha la responsabilità delle reti. Dobbiamo costringere i colossi della rete ad essere responsabili di ciò che viene pubblicato, c’è una loro responsabilità anche nel certificare ciò che viene messo in rete”. E’ fondamentale quindi mettere in condizione gli studenti di sapersi districare nella giunga della falsa informazione: “Dobbiamo insegnare ai ragazzi ad andare alla fonte delle notizie, a non fermarsi alla prima informazione ricevuta ma di risalire all’origine dell’informazione e della conoscenza, saper riconoscere le fake news che invadono la rete. Un tema serio che abbiamo affrontato con il presidente della Camera, Laura Boldrini con l’idea di fare una campagna specifica il prossimo anno scolastico”.
L’uso della rete deve diventare per la Fedeli sempre più materia di insegnamento: “Con la nostra offerta formativa stiamo già insegnando l’uso responsabile della rete ma dobbiamo fare di più, valorizzare chi sta nella scuola e investire sulla formazione degli insegnanti. Abbiamo il compito di insegnare ai ragazzi a non essere aggressivi, ad usare le parole nel modo giusto per avere consapevolezza delle conseguenze degli atti che si fanno dentro una società sempre più digitalizzata”.
{loadposition facebook}
I quesiti INVALSI di matematica sono utili per programmare attività didattiche mirate. Analizzandoli, si possono…
Nelle materie STEM, è cruciale stimolare manualità e creatività. Attività come esperimenti scientifici, coding con…
Molti docenti di sostegno non specializzati si trovano a dover imparare il lessico dell'inclusione da…
Il decreto ministeriale n. 66 del 2023 ha destinato 450 milioni di euro a favore…
Come abbiamo scritto, la prova scritta del concorso ordinario per dirigenti scolastici si è svolta…
Concorso docenti Pnrr 2, finalmente lo scorso 11 dicembre è stato pubblicato il bando. Dalle…