Il cyberbullismo si combatte facendo rete. Questo il principio della legge 71 del 2017, una legge di diritto mite, partecipativo che tende a vedere nella scuola il centro propulsore di un sistema di governance più generale che riguarda un’alleanza educativa che comprende i servizi territoriali e le amministrazioni locali”. È quanto ci spiegano nel corso dell’appuntamento della Tecnica della Scuola Live, la senatrice Elena Ferrara, prima firmataria della legge 71 del 2017 e il pedagogista Rodolfo Marchisio, esperto di cittadinanza digitale e cyberbullismo.
Chiarisce ancora la senatrice Ferrara: “Esiste un tavolo interministeriale, che non è ancora del tutto consolidato, nell’ambito del quale le Regioni legiferano, a loro volta, su questo tema, per creare reti di servizi attorno al fenomeno del cyberbullismo, una questione complessa che va affrontata in maniera complessa, al fine di progredire, assieme ai ragazzi, e andare verso un superamento di condotte distorte e alle volte non consapevoli da parte dei minori sulla rete”.
In altre parole, le Regioni devono attrezzarsi e sviluppare ulteriormente la propria normativa e le proprie azioni programmatiche per fare rete, formazione, educazione, sensibilizzazione sulle problematiche del cyberbullismo.
La Sicilia, ad esempio, non aveva ancora provveduto adeguatamente. In queste ultime ore, invece, “l’accelerazione all’iter che porterà in Aula il ddl anti cyberbullismo” dice, soddisfatto della copertura finanziaria ottenuta in commissione Bilancio, Giorgio Assenza, dal quale è partita l’iniziativa, a cominciare da un convegno (cui ha partecipato il presidente Miccichè) con il garante per l’Infanzia, Lino D’Andrea, e la referente del tavolo tecnico New Media, Cetty Mannino.
“La Sicilia sta per lasciare la maglia nera del fanalino di coda fra le regioni che hanno approvato una legge ad hoc sul cyberbullismo – riprende il presidente dei deputati Questori – Il progetto di legge da me depositato è da circa 2 anni in Ars e ora, dopo l’esito favorevole in Seconda commissione, tornerà dunque in Quinta per l’approvazione definitiva che lo consegnerà al dibattito e al voto dell’Aula”.
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