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Cyberbullismo, la nuova legge amplia le misure per combattere il fenomeno: il punto della situazione

Il bullismo e il cyberbullismo sono fenomeni che creano forti disagi a chi subisce questo tipo di violenze, sono all’attenzione delle Istituzioni che ha fissato una serie di azioni e provvedimenti atti a combatterli.

Bullismo e cyberbullismo sono fenomeni che in un contesto come quello della scuola dove si dovrebbe favorire l’apprendimento ne può compromettere la crescita e la serenità personale dello studente.

La legge 71/2017 e successivamente la 70/2024 che ne ha ampliato le misure sono due provvedimenti nati con il preciso intento di prevenire e combattere queste forme di violenza ed includono anche campagne di sensibilizzazione, supporto psicologico per chi subisce violenza.

Le normative italiane per combattere il fenomeno

In particolare, la Nuova normativa, come indicato all’articolo 1, vuole “prevenire e contrastare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo in tutte le loro manifestazioni, in particolare con azioni di carattere preventivo e con una strategia di attenzione e tutela nei confronti dei minori, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, privilegiando azioni di carattere formativo ed educativo.”

Il dirigente scolastico che nell’esercizio delle sue funzioni viene a conoscenza di atti di bullismo e cyberbullismo all’interno del proprio complesso scolastico può applicare le procedure previste dalle linee di orientamento ministeriale. È tenuto inoltre, ad informare tempestivamente i genitori dei minori coinvolti, e promuovere adeguate iniziative di carattere educativo nei riguardi dei minori medesimi, anche con l’eventuale coinvolgimento del gruppo costituente la classe in percorsi di informazione. La nuova legge del 2024 ha introdotto anche la “Giornata del rispetto”, il 20 gennaio di ogni anno in cui si effettuano una serie di iniziative che hanno l’obiettivo di sensibilizzare studenti e genitori sui temi della non violenza psicologia e fisica e del contrasto di ogni forma di abuso e prevaricazione.  In questa giornata ogni scuola nell’ambito della propria autonomia può sviluppare una serie di attività specifiche volte a sensibilizzare gli alunni sul significato della ricorrenza stessa e sul fenomeno del bullismo.

I dati del bullismo in Italia

Secondo una indagine realizzata dall’Osservatorio indifesa di Terre des Hommes e OneDay, che coinvolge anche la community online di studenti ScuolaZoo a cui hanno partecipato più di 1700 giovani dai 14 ai 26 anni in tutta Italia, il bullismo sembra caratterizzarsi come un fenomeno prettamente maschile mentre il cyberbullismo sembra colpire più le ragazze.

In particolare, il 65% dei giovani intervistato ha dichiarato di essere stato vittima di violenza e tra questi il 63% ha subito atti di bullismo e il 19% di cyberbullismo.

Bullismo e cyberbullismo, così come le violenze psicologiche e verbali, prendono di mira soprattutto l’aspetto fisico (79%). A seguire l’orientamento sessuale (15%), la condizione economica (11%), l’origine etnica e geografica (10.5%), l’identità di genere (9%), la disabilità (5%) e la religione (4%).

Quali conseguenze?

Le conseguenze di queste violenze sui ragazzi sono pesanti. Il primo di questi effetti è la perdita di autostima, sicurezza e fiducia negli altri, riscontrata dal 75% dei giovani intervistati. Altro effetto importante è quello che i ragazzi affermano di soffrire di ansia sociale e attacchi di panico, mentre altri segnalano l’isolamento e allontanamento dai coetanei. Gli altri effetti negativi segnalati sono la difficoltà di concentrazione e basso rendimento scolastico (28%), la depressione (28%), la paura e rifiuto della scuola (24%), i disturbi alimentari (24%), el’autolesionismo (20%).

C’è però molta più consapevolezza rispetto al passato da parte dei giovani e questo è almeno un aspetto confortante, segno che si è lavorato bene su questo fronte. Le nuove generazioni sono consapevoli, infatti, dei pericoli del web, percepito solo dopo la scuola (66%) come il luogo dove è più probabile essere vittime di violenza (39% delle risposte).

Il ruolo della scuola

La scuola ha un ruolo attivo nel contrasto di questi due fenomeni. Ogni Istituto ha il compito di attivare una serie di azioni di carattere informativo ed educativo per la prevenzione e di supportare i giovani che presentano difficoltà nell’approccio con il mondo della Rete. Come sappiamo è importante avere piena consapevolezza e proprietà di uso di internet e dei dispositivi digitali.

In secondo luogo, il compito della scuola è quello di sensibilizzare ed informare sia studenti che genitori circa i rischi legati all’adozione di atteggiamenti negativi del mondo “virtuale”.

La normativa prevede che ogni scuola individui un docente con funzioni di “referente” per le iniziative contro il cyberbullismo, che si preoccupi della formazione del corpo docente e che collabori a stretto contatto con gli organi della Polizia e le varie associazioni del territorio.

È importante quindi che si diffonda il più possibile all’interno degli Istituti la figura del “referente” a cui ogni studente può rivolgersi in caso sia stato vittima del cyberbullismo.

Dino Galuppi

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