Cyberbullismo, rilasciate tante dichiarazioni non facendole seguire da atti formali (v. vertenza contratto) oppure mettendo su un binario morto i “fatti”. E’ questo il caso dell’assenza di notizie sulle iniziative contro il cyberbullismo.
Le dichiarazioni del Ministro
Sentite questa interessante dichiarazione del Ministro, rilasciata in occasione di un convegno:”La Dichiarazione di Roma ci richiama tutti all’impegno per la tutela della dignità dei minori, troppo spesso violata in tempi in cui la società e le famiglie sono esposte, talvolta senza adeguati strumenti di interpretazione e direzione, ai profondi cambiamenti determinati dalle tecnologie digitali e dalla globalizzazione“.
Cyberbullismo. Si ripete il copione di rilasciare tante dichiarazioni e poi…
Purtroppo anche in questo caso il Ministro è carente di fatti. Non li esplicita, neanche all’interno della suddetta dichiarazione. Eppure Sono gli atti formali che fanno la differenza.
Mi spiego. La dichiarazione di impegno per la dignità dei minori, contrasta con l’assenza di notizie sulla composizione del gruppo misto che deve elaborare le linee guida contro il cyberbullismo.
Eppure la legge 71/17 è molto esplicita Si legge all’art. 3 comma 1: “Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, è istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, il tavolo tecnico per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo”.
E’ possibile (me lo auguro) che questo stia lavorando, ma è troppo chiedere un aggiornamento dei lavori? E intanto noi referenti anticyberbullismo (art. 4) viviamo una condizione di solitudine e di mancato supporto contenutistico, organizzativo e formativo. Non è un segnale di attenzione e sensibilità istituzionale nei confronti di chi lavora “in trincea”.
Personalmente ho aperto una pagina facebook “Referenti cyberbullismo”, sto lavorando all’interno del mio Istituto (incontri con i ragazzi, contatti con associazioni) e con il 3° Municipio di Roma.
Tutto questo, però, in assenza di un profilo nazionale che solo il Miur può proporre. Potrei essere “fuori linea”. Ma chi me lo può dire?
di Gianfranco Scialpi