In occasione della assemblea nazionale delle delegate e dei delegati della Flc-Cgil, il segretario nazionale Francesco Sinopoli ha dichiarato che è necessario rilanciare la battaglia per l’abrogazione della legge 107 del 2015 che ha “malamente” riformato la scuola italiana.
Sul punto abbiamo raccolto le dichiarazioni di Stefano d’Errico, segretario nazionale Unicobas : “Le dichiarazioni del segretario nazionale della Flc Francesco Sinopoli mi sembrano decisamente interessanti. Ovviamente non posso che condividere l’idea di opporsi alle legge 107 e alle deleghe all’esame del Parlamento che peggioreranno ulteriormente una già pessima legge”.
Dopo le polemiche dei giorni scorsi, possiamo quindi parlare di un avvicinamento fra Flc e sindacati di base?
“Se questo è il pensiero di Sinopoli, non capisco davvero perchè la Flc non abbia invece deciso di scendere in piazza insieme con tutto il sindacalismo di base nella giornata del 17 preferendo aderire allo sciopero dell’8 marzo che nulla aveva a che fare con la legge 107 e che, come era facilmente prevedibile, non è andato molto al di là della risibile percentuale del 2 e mezzo per cento”.
“Ad ogni modo – aggiunge d’Errico – Sinopoli è ancora in tempo per aderire alla protesta del 17. Ne saremmo felici, perchè questo significherebbe riconoscere le ragioni nostre degli altri sindacati che da tempo hanno deciso di tentare di bloccare l’approvazione delle deleghe. Dirò di più: se Sinopoli dovesse decidere in tal senso, saremo tutti ben contenti se il segretario della Flc sarà presente sul palco della manifestazioni a fianco di coloro che hanno proclamato lo sciopero quasi due mesi. Anzi, per quanto mi riguarda, non avrei nulla in contrario se fosse proprio Sinopoli ad aprire (o a chiudere, come lui stesso preferirà) la manifestazione che ci sarà a Roma il 17 marzo”.
Si tratta di un invito ?
“Certo, questo è un invito ufficiale: se Sinopoli non dovesse accettarlo, sarebbe però chiaro a tutti che i proclami contro la legge 107 e contro le deleghe non sono affatto veritieri e servono solo, di fatto, a sostenere più o meno direttamente le sciagurate politiche scolastiche del Governo”.