D.L. Scuola, per gli studenti non cambierà le cose: concede solo briciole

Per la Rete degli studenti e l’Unione degli universitari l’approvazione del DL scuola avvenuta ieri alla Camera non porterà particolari vantaggi al mondo della scuola: “è stata l’ennesima dimostrazione di come il Paese non abbia tra i suoi obbiettivi quello di far ripartire realmente l’istruzione con una vera inversione di marcia: i segnali come l’emendamento Costantino sono importanti ma non bastano. Rimangono troppi, infatti, i temi sui quali il DL non dà risposta: dal numero chiuso ai finanziamenti sul diritto allo studio”, sostegno le associazioni studentesche.
“La discussione e la votazione del Dl ha visto come centrali la ricerca delle coperture come se a oggi dovessimo ringraziare per un lL che ci lascia comunque le briciole: è vergognoso come un Paese in crisi – dichiara Gianluca Scuccimarra Coordinatore dell’Unione degli Universitari – continui a non porre l’istruzione tra le sue priorità. L’emendamento passato, proposto da Celeste Costantino, che integra il fondo per le borse di studio è un segnale importante, nonostante ciò non è sufficiente considerato che, in base alle nostre proiezioni, sono 174 i milioni che mancano per coprire le borse al 100% affinché non vi sia più la figura tutta italiana degli idonei non beneficiari.
“Ci aspettavamo – osserva Daniele Lanni, Portavoce della Rete degli studenti medi – maggiori investimenti, e speravamo che con gli emendamenti si riuscisse a migliorare significativamente il testo. Purtroppo così non è stato e questo decreto resta nella sostanza dei fatti assolutamente insufficiente, come da mesi denunciamo. Basti pensare che per il diritto allo studio delle scuole superiori, misura assolutamente cardine per il rilancio della scuola pubblica, vengono stanziati appena 15 milioni, 15 milioni che sono insufficienti anche solo per aiutare le situazioni più gravi. Se la mancata copertura delle borse pone barriere all’accesso per coloro che non possono permettersi i costi dell’università, il sistema del numero chiuso le pone a tutti quegli studenti che ogni anno tentano i test d’ingresso, già di per se fallaci e che, con la vicenda del bonus maturità, quest’anno hanno creato ulteriori discriminazioni”. Per questi motivi, “un decreto palliativo che ci concede ancora e solo briciole non ci basta, chiediamo una vera inversione di marcia!”.

Intanto, gli studenti hanno scelto lo slogan che li accompagnerà in piazza il prossimo 15 novembre: sarà Change the way, a rappresentare la “difesa di un’istruzione pubblica e aperta a tutti”.

Alessandro Giuliani

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