“Il cambiamento si fa dal basso più che con le circolari”: dirlo è stato il sottosegretario all’Istruzione, Angela D’Onghia, riferendosi alle competenze dei docenti.
Parlando il 12 marzo a Bari con i giornalisti, a margine di un convegno su formazione e Legge 107/2015, a cura dell’Unione Cattolici Italiani Insegnanti Medi, il sottosegretario ha spiegato che le circolari del Miur “non arrivano dove invece possono le mani, gli occhi e i cuori di questa grande squadra che è quella dei docenti italiani”.
Lucrezia Stellacci, già capo dipartimento Miur, oggi consigliere proprio del sottosegretario d’Onghia, ha detto che “il sistema si sta preparando e la formazione diventa essenziale, non essendo più facoltativa ma per legge obbligatoria, permanente e strutturale. È partito il sistema di valutazione e nei criteri generali c’è la formazione, visto che gli obiettivi di miglioramento di una scuola sono collegati direttamente alle competenze dei docenti”.
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Il presidente nazionale Uciim, Rosalba Candela ha auspicato, dal canto suo, che “il frutto della riforma porti a una buona e vera scuola. Ci voleva un tipo di formazione obbligatoria, occorrono tuttavia dei parametri oggettivi e scientificamente fondati altrimenti è troppo generica. Il dialogo è sia col governo sia con le Regioni, a partire dal piano nazionale di formazione”.
“Siamo contenti che sia stata affidata anche a associazioni qualificate e accreditate come l’Uciim, così – ha aggiunto – da poter dare con la nostra esperienza una buona formazione, che deve tener presente gli errori del passato. Diamo quindi delle direttive precise e istruiamo le scuole sul come devono muoversi”.
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