Concorso a cattedre: cosa bisogna accertare? Se ne discute nel Partito Democratico.
Dopo la pubblicazione del documento sottoscritto da un gruppo di paramentari PD sulla questione delle prove concorsuai abbiamo rivolto alcune domande al deputato Umberto D’Ottavio, capogruppo PD nella Commissione Cutura della Camera.
La gestione del prossimo concorso a cattedre sarà forse ancora più complessa e delicata rispetto al passato. Quale sarà secondo lei l’aspetto da tenere sotto controllo più di altri?
D’Ottavio
Al prossimo concorso parteciperanno solo abilitati, cioè coloro i quali dopo la laurea hanno seguito, a loro spese, un percorso per diventare insegnanti. La prova dovrà essere impostata soprattutto sull’aspetto metodologico, sulle modalità con le quali il candidato ritiene di insegnare la sua materia.
Perché, insieme con altri parlamentari PD, lei ha sottoscritto un appello al Ministro proprio sul tema dei concorsi? C’è forse il timore che la macchina ministeriale non sia in grado di gestire una operazione indubbiamente complessa?
D’Ottavio
Ho sottoscritto un comunicato, promosso dalla collega Malpezzi, perché la bozza di prove concorsuali che abbiamo visto circolare non ci sembra sia coerente con quello che dicevo prima. Il rischio è che si prepari ancora una prova dove prevale l’aspetto nozionistico
Il tema che voi sollevate è interessante perché mette in evidenza la necessità di reclutare il personale docente secondo criteri di efficacia; purtroppo non sempre questo è aspetto è stato tenuto in considerazione. O mi sbaglio?
D’Ottavio
Non sbaglia, anzi! La nostra è una reazione nei confronti di chi trova più comodo pensare che siccome si è fatto sempre così, così bisogna continuare anche solo per rendere più agevole il lavoro delle Commissioni.
A proposito del vostro documento qualcuno ha anche parlato di “spaccatura” nel PD. Come stanno le cose?
D’Ottavio
Nessuna spaccatura nel PD. I parlamentari del PD hanno chiesto ed ottenuto una interlocuzione con chi al ministero deve attuare quanto previsto dalla legge 107. Con i colleghi abbiamo passato quasi un anno a cercare di migliore bozze. Anche in questo caso, vista la bozza, abbiamo ricordato quali erano le intenzioni del legislatore e siamo sicuri che il concorso sarà svolto nel migliore dei modi utile alla nostra scuola.
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