I lettori ci scrivono

Da Arese un secco no per l’esame di Stato in presenza

Noi docenti e personale ATA del Liceo Scientifico Statale G. Falcone e P. Borsellino di Arese, riuniti il 5 maggio scorso , in assemblea sindacale in remoto, vogliamo esprimere le nostre preoccupazioni rispetto a quanto in oggetto, nella speranza che le Istituzioni, e nello specifico gli organi dirigenti dell’USR della Lombardia e del MIUR, adottino misure atte a tutelare la salute del personale scolastico, dei nostri studenti e di tutte le famiglie coinvolte.

La comunicazione fatta sui media dal Ministro Azzolina che gli Esami di Stato si terranno in presenza ci ha lasciato quanto meno perplessi per i seguenti motivi:

  • pur ringraziando il nostro DS – che sta redigendo dei protocolli di sicurezza in collaborazione con il nostro RSPP e si è premurato di acquistare per tempo dispositivi di sicurezza personale di cui solo una parte sono stati consegnati, mentre altri mancano ancora, ad es. i termometri a infrarossi, imprescindibili per l’accesso a scuola, notiamo tuttavia che tutte queste misure di protezione e prevenzione appaiono non sufficienti in una situazione come quella di Arese, in cui il numero di positivi a Covid19 è ancora molto alto. Abbiamo recentemente appreso dagli organi di stampa che questo Comune è stato uno dei possibili focolai di contagio iniziali, senza che né la popolazione né le autorità locali ne fossero state informate. Tale rischio va inquadrato nel contesto lombardo ove, secondo le previsioni statistiche, i contagi potrebbero azzerarsi solo a fine giugno, quindi a esami praticamente conclusi.
  • Siamo in attesa che venga effettuata una sanificazione preventiva dei locali. Le condizioni climatiche, a giugno, potrebbero inoltre accentuare i gravi disagi ambientali, dovuti anche all’obbligo di utilizzo di guanti e mascherine.
  • Le caratteristiche infrastrutturali dei locali del nostro liceo non permettono il distanziamento sociale necessario: lo svolgimento degli Esami di Stato per le quattro commissioni che dovranno operare nel Liceo, anche prevedendo le sole persone strettamente coinvolte, richiederà la presenza di 6 docenti (più uno di sostegno ove richiesto) nonché di un presidente, un candidato e almeno un testimone, mentre, con tutta probabilità, i candidati verranno accompagnati da almeno un genitore, onde evitare l’utilizzo di mezzi pubblici. A questi si aggiungerà almeno un tecnico necessariamente a disposizione, il personale di segreteria didattica e amministrativa e collaboratori scolastici, in numero congruo per garantire la sanificazione quotidiana di tutti i locali e soprattutto dei servizi igienici.
  • Tutte queste persone dovranno essere sottoposte quotidianamente a misurazione della temperatura. Ci chiediamo cosa succederebbe se anche solo uno di tutti i presenti, e soprattutto dei commissari e/o dei candidati, registrasse temperatura superiore a 37,5°. O peggio, se risultasse positivo. A quel punto tutta la scuola dovrebbe essere chiusa e messa in quarantena. Come potrebbero procedere quindi gli esami?
  • Il nostro bacino di utenza include studenti provenienti da vari comuni vicini; un eventuale contagio avrebbe ripercussioni che si moltiplicherebbero quindi non solo nel territorio di Arese.
  • Molti dei docenti commissari d’esame e i presidenti hanno un’età superiore ai 55 anni, indicata da vari esperti come età a maggior rischio, e/o patologie pregresse che in alcuni casi prevedono i benefici della legge 104/92.

Siamo convinti che non sia opportuno correre il rischio, perché di questo si tratta, di svolgere Esami “in presenza”, di cui nessuno –  nello scenario attuale e dell’immediato futuro – è in grado di garantire il regolare svolgimento. O, per lo meno, si dovrebbe prevedere una diversificazione tra le varie regioni e province, tenendo conto della specificità delle realtà locali.

Dobbiamo considerare che si tratta di un Esame il cui esito è ampiamente scontato, con tutti gli studenti ammessi e con un colloquio che vale solo un massimo di 40 dei 100 punti totali. E con docenti che li conoscono da minimo un anno, e in molti casi addirittura da tre o da cinque anni e che sarebbero in grado di valutarli anche senza il colloquio di esame.

Non comprendiamo perché mentre si stanno svolgendo esami universitari e addirittura sessioni di esami di laurea online ed esami di abilitazione professionale, con pieno valore legale, questo non sia possibile per l’Esame di Stato.

In una realtà come la nostra, chiediamo che gli Esami di Stato vengano svolti a distanza, in una modalità che fin qui ci ha permesso di garantire il diritto allo studio e di concludere l’anno scolastico, evitando una possibile nuova diffusione dei contagi.

Docenti e personale ATA
Liceo Scientifico Statale Falcone-Borsellino di Arese
riuniti in assemblea

 

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