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Da Catania un appello al Ministro Bussetti perché sia ripristinata l’ora di Educazione Civica

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C’era una volta l’Educazione Civica….Comincia così la storia di una disciplina scolastica, la cenerentola della scuola italiana, nata nel 1957 nella sala dei Parlamenti del Castello Ursino di Catania, e ratificata a Roma il 13 giugno 1958  con il DPR 585 che, a firma di Aldo Moro. Ministro dell’Istruzione, ha definito i “Programmi di insegnamento dell’educazione civica negli istituti e nelle scuole di istruzione secondaria e artistica”

L’evento commemorativo è stato celebrato a Catania, nell’auditorium del Palazzo Ex ESA, sede degli Uffici della Presidenza Regionale, nel corso di un convegno promosso dall’UCIIM  (Unione Cattolica degli Insegnanti) che si è sempre battuta per una completa educazione dello studente , con l’adesione dell’ANCRI  (Associazione dei Cavalieri al Merito della Repubblica ) e dell’UCSI  (Unione cattolica stampa italiana)  e, grazie al patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti  sono stati concessi ai giornalisti i crediti formativi al fine di   accendere i riflettori anche sulla  crisi delle scuole paritarie, la chiusura di oltre 400 scuole cattoliche  nel 2017,  ed è stata sollecitata una presa di coscienza sul diritto della libertà di educazione  sancita dalla  Costituzione  della quale si celebrano i 70 anni.

Una lettera  inviata al nuovo Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, sollecita la reintroduzione sistematica nell’organico delle discipline l’insegnamento dell’Educazione Civica nelle scuole di ogni ordine e grado, se è vero che la scuola prepara alla vita e l’assegnazione di un voto alla voce “Cittadinanza e Costituzione” non può restare un generico voto di giudizio generico come il tradizionale voto di condotta.

L’incontro è stato introdotto e moderato dal preside  Giuseppe Adernò, presidente UCSI di Catania e  dopo il saluto della presidente dell’UCIIM,  prof. Maria Antonietta Baiamonte,   sono intervenuti: la prof. Maria Teresa Moscato ,  docente di Pedagogia all’Università di Bologna, la quale ha illustrato il percorso storico delle diverse denominazioni dell’Educazione Civica, nell’intreccio delle riforme della scuola e revisioni normative  che i vari Ministri che si sono succeduti hanno apportato: Educazione alla cittadinanza; Cittadinanza e Costituzione.

E’ stata evidenziata una “paideia incompiuta”  che presenta ancora un disegno complessivo dell’educazione alla cittadinanza frammentato e diversificato nelle diverse realtà scolastiche.

E’ stato più volte citato il prof. Luciano Corradini,  già presidente dell’UCIIM e Sottosegretario all’Istruzione, promotore del Progetto giovani e del Progetto Ragazzi duemila, nel quale si è incardinata l’attività dei Consigli Comunali dei Ragazzi, oggi presenti in oltre 800 scuole e comuni.

Il tema della libertà di educazione, nel rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione, è stato esaminato con particolare coinvolgimento da Suor Anna Monia Alfieri, rappresentante legale delle Suore Marcelline di Milano, esperta di politiche scolastiche  e accanita sostenitrice del “costo standard di sostenibilità”.

Attente ricerche sostengono che a fronte degli ottomila euro annui per studente nella scuola statale si potrebbe far vivere la scuola paritaria con cinquemila euro per studente e assicurare il pagamento dei docenti delle scuole paritarie alla stregua delle scuole statali, garantendo ai genitori la qualità dell’insegnamento e l’esercizio della libertà di scegliere per proprio figlio la scuola  più idonea nel rispetto del pluralismo educativo.

La mancanza di fondi e la crisi economica hanno determinato ha chiusura di numerose scuole paritarie, mortificando il mancato esercizio di libertà, che la Costituzione riconosce e garantisce, rendendo sempre  più elitaria e discriminante la scelta della scuola, limitata alla categoria dei ricchi.

Come già avviene per il settore sanità che consente la fruizione dei servizi presso strutture sanitarie private, pagando il ticket, così dovrebbe avvenire per la scuola paritaria che fa parte di diritto del sistema scolastico nazionale nel rispetto delle norme ministeriali.

L’esperienza e il modello organizzativo scolastico degli altri Paesi europei e americani sono stati presentati da don Giuseppe Costa – Giornalista, già Direttore della Libreria Editrice Vaticana, il quale ha rilevato l’importanza della partecipazione dei Genitori alla scelta della scuola nell’esercizio di una responsabile azione educativa e gestione della libertà di scegliere.