Troppo spesso in tempi recenti ci siamo chiesti quale sia il senso dell’insegnamento, quale il ruolo del docente oggi e quanto il suo contributo abbia inciso e incida realmente sulla maturazione e sulla crescita intellettuale ed umana delle nuove generazioni.
Una prima risposta, o per lo meno una proposta di riflessione, ce la offre la mostra itinerante "Da cuore a cuore", inaugurata lo scorso aprile e tuttora in corso, organizzata dall’Assessorato alla scuola della regione Emilia Romagna, da sempre all’avanguardia per quanto concerne le iniziative di promozione culturale e sociale rivolte soprattutto ai più giovani.
Dedicata alla figura dell’insegnante, alla sua missione nel tempo, ricostruita attraverso i numerosi esempi offerti dalla storia e dalla letteratura, la mostra è finalizzata a recuperare un’identità perduta o piuttosto dimenticata, a raccontare la fatica, l’impegno, la passione necessari a una professione ormai troppo di frequente bistrattata e svalutata. "Da cuore a cuore" è un viaggio nella scuola del passato e del presente, che getta una luce positiva (finalmente!) sulle potenziali prospettive del futuro e che – come affermò già lo scorso aprile l’assessore regionale alla scuola Mariangela Bastico – "ricorda a tutti noi che ciò che siamo è anche frutto del lavoro appassionato dei maestri e dei professori che abbiamo incontrato nella nostra vita. E’ come un ringraziamento, un vero e proprio omaggio a questa specialissima categoria di lavoratori".
Articolato in tre sezioni, l’allestimento comprende l’esposizione di immagini e brani rappresentativi del pensiero dei più illustri pedagogisti e critici letterari per poi passare in rassegna le pubblicazioni più autorevoli che hanno contribuito all’evoluzione del dibattito pedagogico dal dopoguerra fino ad oggi.
Ritroviamo così il vecchio modello scolastico del libro Cuore di Edmondo De Amicis, ma scopriamo poi cosa è cambiato nella percezione della scuola da parte degli studenti attraverso il testo di Bianca Pitzorno, Ascolta il mio cuore (1991), opera divertente e irriverente che interpreta in chiave moderna e "leggera" il caotico mondo delle nuove generazioni. Un’ultima sezione espositiva, infine, adatta a giovani e meno giovani, passa in rassegna circa 20 film sulla scuola, sapientemente montati in un cortometraggio di 30 minuti intitolato "Il cinema insegna. Scene di maestri e professori". Un ulteriore linguaggio, quello cinematografico e televisivo, certamente più immediato e comprensibile da tutti, che si affianca ai precedenti avvicinandosi alle problematiche sociali e psicologiche che gravitano attorno al mondo della scuola, visto dalle prospettive complementari di insegnanti e studenti: da Cuore di Luigi Comencini (1984) a L’attimo fuggente di Peter Weirr (1989), da Amarcord di Federico Fellini (1973) a Non uno di meno di Zhang Yimou (1999) fino ad arrivare a un classico per eccellenza, Il maestro di Vigevano di Elio Petri (1963), tratto dal pregevole romanzo di Lucio Mastronardi, magistralmente interpretato da un’indimenticabile Alberto Sordi nei panni del protagonista Mombelli.L’itinerario tracciato nella mostra rientra in un progetto di valorizzazione della scuola come primario sistema formativo e di incentivazione dell’idea di istruzione come diritto per tutti. Il successo dell’iniziativa emiliana viene a tutt’oggi confermato dalle numerose richieste pervenute all’Assessorato da parte delle istituzioni scolastiche, affinché si allestisca presso le loro sedi la mostra itinerante. La tappa successiva sarà a Copparo (Fe) presso i locali della Biblioteca, tra il 26 novembre e il 18 dicembre, salvo eventuali variazioni.
Per informazioni:
tel. 051/284031 o 051/283591.
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