Una maestra di Pavia aveva denunciato le sue colleghe perché le avrebbero bullizzato il figlio di otto anni e così le maestre sono state sospese in via cautelare.
Tuttavia ora la faccenda avrebbe preso un’altra, inaspettata svolta perché la madre del bambino, maestra nella stessa scuola, è stata denunciata a sua volta.
Infatti, guardando la chat, rimasta aperta sul computer della scuola con le frasi offensive verso il figlio, la docente sarebbe colpevole di violazione della corrispondenza privata delle colleghe. Nel guardare la chat rimasta aperta sul computer di scuola con le frasi offensive verso il figlio, si sarebbe introdotta abusivamente nella conversazione telematica della collega violando anche la sua corrispondenza.
Ora tutta la faccenda è all’esame della Procura di Milano, competente per i reati informatici di tutto il distretto di Corte d’appello del capoluogo lombardo.
Tutto è cominciato quando la donna aveva scoperto la chat con gli insulti a suo figlio sedendosi per caso davanti al computer di un’aula dove la chat tra le tre colleghe era rimasta aperta. Comparivano parole come: “pirla”, “sporco”, “bambino di m…”, ecc.
Dunque per la mamma il figlio sarebbe stato bullizzato dalle sue stesse maestre, tre docenti. Tra le foto, condivise su WhatsApp, ce n’era una che lo mostrava seduto al banco dopo aver ricevuto un castigo.
La scoperta delle chat aveva turbato molte famiglie degli alunni della scuola, anche perché sembra che all’origine ci sarebbero stati screzi fra le maestre e la mamma del bimbo, per cui era sembrata una sorta di ritorsione di cui però il bambino sarebbe stata la vittima incolpevole.