Si potrebbe iniziare già da sabato 28 aprile fino al 4 maggio, ma potrebbe pure non accadere, seconda se i prof aderiscono o meno alle due giornate di sciopero indette, lo scorso 24 marzo, dal sindacato SAESE (Sindacato Autonomo Europeo Scuola ed Ecologia) e Anief.
Ma a ridosso ci sono anche i ponti del 25 aprile e del 1 maggio.
Per i prossimi 2 e 3 maggio è infatti previsto uno sciopero generale della scuola, al quale è invitato a partecipare tutto il personale docente e ATA, a tempo indeterminato e determinato, atipico e precario.
Si tratta del terzo sciopero in quattro mesi, che segue i due già realizzati da inizio anno: quello dell’8 gennaio, cui ha fatto seguito lo sciopero del 23 marzo nel giorno d’insediamento delle Camere.
Il sindacato SAESE, proclamando l’agitazione, si è detto “totalmente contrario ai provvedimenti politico legislativi del governo in ambito scolastico” e ha chiesto la “permanenza nelle GaE, in base al punteggio acquisito, dei maestri diplomati e riaperture delle GaE per tutti i docenti in possesso di abilitazione (diplomati magistrali con titolo conseguito entro l’a.s. 2001/2002)”.
Alla protesta ha poi aderito nei giorni scorsi il sindacato ANIEF che, oltre ad appoggiare la battaglia sui diplomati magistrali esclusi dalle Gae, chiede di “trasformare i quasi 100mila posti degli organici di fatto in cattedre vacanti, quindi da collocare in quelle di diritto”, “allineare gli stipendi almeno all’aumento del costo della vita” e “reperire dei finanziamenti per il nuovo contratto, visto che l’accordo raggiunto all’Aran ad inizio febbraio per quello 2016/18 ha prodotto aumenti insignificanti, dello 0,36% per il 2016, dell’1.09% per il 2017 e del 3,48% per quest’anno”.
Riepilogando dunque, c’è la possibilità reale che alcune scuole, dove i prof aderiscono allo sciopero, possano rimanere chiuse a partire dal 29 aprile, domenica, fino a giorno 4 maggio, venerdì.
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