Alla base di quello che si può definire un gap di genere per quanto riguarda il sapere matematico, nella storia facciamo fatica a trovare matematici di genere femminile. E per spiegarlo ci sono motivi storici ben noti. Ma oggi, a distanza di circa 1.600 anni, da Ipazia di Alessandria d’Egitto si scopre che le donne sono sempre più interessate agli studi matematici e ottengono anche risultati considerevoli.
Partendo da questa premessa, risulta interessante è lo studio statistico ricavato dalla piattaforma online Redooc.com, la quale mette in evidenza come le donne che si avvicinano agli studi matematici sono sempre di più e dimostrano un’eccellente affinità con questo tipo di studi.
COMUNICATO STAMPA REDOOC
Il comunicato stampa redooc ci dà la misura di quando le studentesse italiane siano impegnate nel risolvere esercizi e problemi di matematica. E da diversi anni redooc.com ha cercato di coinvolgere le studentesse italiane, attualmente il 51,7% degli studenti registrati alla piattaforma.
Le ragazze risultano piuttosto attive sulla piattaforma: rappresentano il 56,5% dei registrati che tornano in piattaforma con regolarità e il 52,1% degli utenti che fanno esercizi, in particolare nella sezione Primaria (55,1%), Medie (51,5%) e Giochi (60,9%), mentre sono meno presenti nella sezione Superiori (45,1%), Università (49,2%).
La piattaforma è suddivisa in sezioni scolastiche, dalla primaria all’università, i giochi online lanciati dalla piattaforma funzionano in modo che più esercizi si fanno, più punti si accumulano.
In questo modo, il gioco punta a premiare la curiosità e la perseveranza, non talento naturale e velocità, come avviene invece in tutte le altre competizioni matematiche nazionali e internazionali. Le ragazze iscritte alla gara lanciata in occasione della festa dell’8 marzo 2018, sono state 5.540, il 52,9% dei giocatori, che rappresenta un altro piccolo passo avanti nella nostra personale battaglia contro il Gender Gap nelle materie scientifiche, spiega Chiara Burberi ideatrice di redooc.com.
DA IPAZIA A EMMA CASTELNUOVO, I MATEMATICI DONNA SI CONTANO NELLE DITA DI UNA MANO
Va ricordato anche che la matematica è un patrimonio dell’umanità, non ha una prevalenza di genere, non è né femmina e né maschio. La matematica è logica del pensiero e ragionamento, è una delle discipline più importanti del nostro sistema scolastico. Il fatto che nella storia ci siano state pochissime donne a essere riconosciute come matematiche è dovuto alla condizione storica subalterna del genere femminile.
Ipazia è stata vittima, a causa dei suoi successi di studiosa di matematica e astronomia, del fanatismo cristiano. La tragica fine di Ipazia fatta a pezzi e bruciata perché di lei non rimanesse nulla, fa ben comprendere come fosse difficile per una donna emergere nello studio delle scienze matematiche. Nel medioevo ci fu un vero e proprio periodo di oscurantismo nei confronti degli studi matematici in generale, a maggior ragione se questi venivano affrontati da donne.
Arrivando al secolo scorso dove l’antisemitismo impedì a molte donne di emergere nei campi del sapere matematico, ricordiamo, nonostante tutto, la figlia del matematico Guido Castelnuovo, Emma, riuscì a dare un contributo notevole alla didattica della matematica. Infatti Emma Castelnuovo rivoluzionò il modo di studiare la matematica, introducendo come primo strumento del ragionamento matematico, la geometria euclidea.
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