La figura di Albino Bemardini (18 ottobre 1917, vivente), più noto come il maestro di Pietralata, s’inquadra nel dibattito che ha investito la scuola elementare italiana nel periodo che va dalla ricostruzione postbellica fino a tutti gli anni ’70, quando forti furono le tensioni per il rinnovamento del sistema scolastico, animate da tanti educatori impegnati per la riforma democratica della scuola.
Già noto per aver fatto parlare di sé negli anni ’60 quando, nella sua Sardegna, ancora stretta dalle morse della miseria e dall’arretratezza, il maestro Bernardini, sferrò, a Lula un duro attacco ai metodi scolastici violenti e che opprimevano la libertà degli alunni ed iniziò, con il coinvolgimento dei genitori a scuola, quella gestione collegiale che di lì a qualche decennio è stata istituzionalizzata, nel 1973, con l’istituzione degli organi di gestione democratica della scuola. Trasferitosi nel 1960 nella borgata di Pietralata (Roma), ha continuato la sua battaglia per il rinnovamento democratico della scuola.
Le esperienze di Lula e di Pietralata sono state raccontate in due volumi che hanno destato agli inizi degli anni Settanta grande scalpore: Le bacchette di Lula e Un anno a Pietralata, entrambi pubblicati da La Nuova Italia editrice.
Per la notorietà intanto acquisita, sulla sua esperienza scolastica, nel 1973, la RaiTv ha prodotto, uno sceneggiato televisivo, in quattro puntate affidato al regista Vittorio De Seta, dal titolo Diario di un maestro, che riuscì, in ogni puntata, ad…incollare dinanzi il teleschermo oltre otto milioni di telespettatori.
Albino Bernardini, perciò, può essere ascritto tra i più grandi maestri – tra cui don Milani, Mario Lodi, don Sardelli ecc. – che in quegli anni fecero del loro… mestiere una vera e propria missione, animati come furono dal bisogno di rinnovare la scuola nella prospettiva di una vera e propria comunità educativa in cu i ragazzi fossero i veri soggetti dei processi di apprendimento, portatori di diritti e non solo di doveri.
Il volume – che sarà presentato a Roma il 19 maggio e a Catanzaro il 25 dello stesso mese – s’inquadra in quell’opera di studio e di ricerca che l’Ispettore Giuseppe Guzzo da anni va compiendo sulla pedagogia e la scuola elementare del secolo scorso e che l’ha visto attento studioso di figure emblematiche come quelle di don Lorenzo Milani e di Giuseppe Isnardi.