Qui una scuola, chiamata universalmente la “la prigione” per i suoi metodi, nel volgere di un anno ha cambiato fisionomia e, scommettendo sulla non violenza, si è trasformata in scuola modello, sia al suo interno che al suo sterno. Questa scuola di Philadelphia si chiama Memphis Street Academy e anche il suo aspetto esterno, fino all’anno scorso, era sinistro: sembrava simile a un istituto di correzione penitenziario giovanile, era in decadenza, aveva sbarre alle finestre e metal detector. La chiamavano la “prigione” per il suo tasso di violenza e disordini quotidiani. È stata una coraggiosa decisione della direzione a consentire un cambiamento radicale di rotta: via le sbarre dalle finestre, via i metal detector e largo ad un gruppo di persone incaricate di aiutare i ragazzi a risolvere i loro conflitti sul modello di quanto accade in alcune prigioni particolarmente violente. Quindi maestri che forniscono supporto psicologico, che rafforzano l’autostima dei ragazzi, la consapevolezza ed un senso di sicurezza. La polizia aveva immaginato che sarebbe accaduto il caos. I dati dopo un anno di questo progetto dicono che i reati dentro questa scuola sono diminuiti del 90 per cento.