L’articolo 11 del decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, recante ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese (c.d. decreto Crescitalia 2.0) dice testualmente: “Il collegio dei docenti adotta per l’anno scolastico 2014/2015 e successivi, esclusivamente libri nella versione digitale a norma della legge 9 gennaio 2004, n. 4, o mista, costituita da: un testo in formato cartaceo e da contenuti digitali integrativi, oppure da una combinazione di contenuti digitali e digitali integrativi accessibili o acquistabili in rete anche in modo disgiunto. L’obbligo di cui al primo periodo riguarda le nuove adozioni a partire progressivamente dalle classi prima e quarta della scuola primaria, dalla prima classe della scuola secondaria di primo grado e dalla prima e dalla terza classe della scuola secondaria di secondo grado“.
Quindi secondo questo Decreto Legge a partire da settembre 2014 molti studenti italiani dovranno studiare esclusivamente su eBook.
A questo punto nasce spontanea una domanda: le strutture e gli impianti tecnologici (vedi la messa a norma degli impianti elettrici) delle nostre scuole potranno sostenere un cambiamento così radicale? Al momento si possono fare solo due osservazioni, la prima è quella che sarebbe necessario colmare nel breve periodo il digital divide della scuola italiana attraverso un oneroso quanto inevitabile investimento sulla banda larga, la seconda riguarda l’auspicabile avvio immediato di un tavolo di “concertazione” tra Miur e editori scolastici in modo da riscrivere di concerto le nuove regole e non ricorrere sempre ai soliti interventi emergenziali.
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