C’è una parte del decreto Milleproroghe, approvato dal CdM il 28 dicembre, che sembra dare sostanza e rilevanza al lavoro dei docenti vicari dei dirigenti scolastici: si tratta, in particolare, del comma 83 quater della legge 107/2025 introdotto appunto dall’articolo 5 della bozza del decreto che sta circolando, con il quale il Governo intende dare il là a “ulteriori posizioni di esonero o di semi esonero dall’insegnamento” per le sedi scolastiche oggetto del dimensionamento (quindi accorpate perchè con meno iscritti) e quindi con più plessi e sedi da gestire. In pratica, per le scuole dove il preside sarà costretto a gestire migliaia di alunni collocati in più istituti, e riuscirà a recarsi in ognuna se va bene una volta a settimana, viene istituita la figura del vicario: un docente, quindi, che lo potrà in qualche modo rappresentare e per molti versi (anche se non da un punto di vista legale) anche sostituire.
Per questi esoneri aggiuntivi dalle lezioni, anche totali, il Governo ha stanziato 21 milioni di euro annuali. Non è una cifra enorme, considerando le tante scuole autonome coinvolte, ma sicuramente è un segnale di attenzione, che non si può nemmeno dare per scontato, considerando che in passato non risulta che fossero stati concessi posti aggiuntivi di docenti esonerati dalle lezioni per supportare i dirigenti scolastici.
Peccato che il finanziamento non arrivi dal ministero dell’Economia e delle Finanze, ma si tratti di una sottrazione di altre risorse destinate alle scuole: i soldi per finanziare gli esoneri dei vicari verranno infatti estrapolati da quelli del Miglioramento dell’offerta formativa, con cui le scuole incentivano e finanziano a loro volta uno svariato numero di attività.
Ma i diretti interessati, i collaboratori dei presidi, cosa dicono? Non sembra particolarmente contento dell’iniziativa Rosolino Cicero, leader dell’Ancodis: “Non direi che è un’apertura al middle management che chiediamo da anni – spiega Cicero alla Tecnica della Scuola – , direi piuttosto che si tratta di una previsione a tempo che risponde solo ad una necessità organizzativa”.
“Come linea generale – continua Cicero – ovviamente condividiamo il progetto portato avanti dal Ministro e dal Governo, ma è anche chiaro che non ha nulla a che vedere con l’introduzione di un’area dedicata alle figure di sistema e connesse ad una previsione di carriera”.
In un comunicato stampa successivo, ancora il numero uno dell’Ancodis ha spiegato che anche dopo questa novità introdotta nel decreto Milleproroghe, comunque “permane il mancato riconoscimento in una specifica area contrattuale” dei vicari dei presidi. Praticamente, viene concessa la figura solo in una ristretta cerchia di scuole: “e nelle altre?”, chiede Rosolino Cicero. Giriamo la domanda al Ministro.
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