Attualità

Da settembre obbligo del “portfolio virtuale” dello studente.

La “didattica a distanza” potrebbe far tornare in auge vecchie pratiche didattiche che agli inizi degli anni 2000 erano state bocciate e osteggiate da gran parte dei docenti.
Il caso più clamoroso potrebbe essere quello del “portfolio” introdotto a suo tempo con la riforma Moratti.
Il portfolio altro non era che una raccolta/selezione significativa dei materiali didattici prodotti dagli alunni che avrebbe dovuto seguire ciascun alunno nel suo percorso scolastico, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado.
La proposta, per la verità, ebbe vita breve e difficile e nell’arco di un paio di anni venne di fatto archiviata anche se nessun provvedimento formale ne ha mai previsto in modo esplicito l’abrogazione.
Adesso, però, il tema ritorna nelle Linee Guida sulla Didattica digitale integrata sulle quali si dovrà esprimere il CSPI nella prossima seduta del 5 agosto.

Ecco cosa si legge in merito nella bozza attualmente disponibile: “Ai consigli d classe e ai singoli docenti è demandato il compito di individuare gli strumenti per la verifica degli apprendimenti inerenti alle metodologie utilizzate. Si ritiene che qualsiasi modalità di verifica di una attività svolta in DDI non possa portare alla produzione di materiali cartacei, salvo particolari esigenze correlate a singole discipline o a particolari bisogni degli alunni. I docenti avranno cura di salvare gli elaborati degli alunni medesimi e di avviarli alla conservazione all’interno degli strumenti di repository a ciò dedicati dall’istituzione scolastica”.
In altre parole:  i materiali prodotti dagli studenti come verifica di attività svolte “a distanza” dovranno essere raccolti e conservati in appositi strumenti di repository di cui la scuola si dovrà dotare.
In pratica le scuole dovranno mettere a disposizione dei docenti un’area “virtuale” nella quale raccogliere i prodotti degli studenti; ogni alunno – quindi – avrà di fatto un suo portfolio in cui saranno raccolti i suoi lavori e soprattutto le sue “verifiche” svolte con nell’ambito delle attività di didattica a distanza.

Reginaldo Palermo

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